Seduta in recupero, dopo le pesanti perdite di ieri, per i maggiori indici azionari italiani ed europei. A Milano il FTSE MIB segna +1,04%, il FTSE Italia All share +0,99%, il FTSE Italia Mid Cap +0,97% e il FTSE Italia Star +0,71%. A Francoforte il Dax30 segna +0,31, il Cac40 di Parigi lo 1,44%, il Ftse100 di Londra lo 0,49% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,74%.
Cauti acquisti tornano anche sul BTP decennale italiano dopo le vendite di ieri il rendimento cede 5 punti base riportandosi al 2,67 per cento. In rialzo di 1 punto base lo yield del Bund tedesco (0,36%). Lo spread BTP/Bund si pone dunque a 232 punti base.
Gli operatori si concentrano oggi sulle indicazioni macroeconomiche che giungeranno dai direttori degli acquisti di diversi Paesi dell’Eurozona e attendono gli esiti dell’importante riunione dell’Opec che si terrà in giornata a Vienna, e della Russia per la valutazione di un eventuale rialzo della produzione di petrolio.
Le incertezze connesse agli attriti europei sulla questione dei migranti rimangono tutte sul tavolo e le distanze sul dossier rimangono ampie nel Vecchio Continente. Un segnale positivo è giunto però dall’Eurogruppo di ieri e dall’accordo che permette di fare uscire la Grecia dal commissariamento economico degli ultimi anni. Da segnalare anche che gli stress test della Fed sulle banche Usa hanno mostrato capitale sufficiente per tutti e 35 gli istituti passati al vaglio.
Asia contrastata
A tenere banco sulle piazze asiatiche resta l'escalation della guerra commerciale lanciata da Donald Trump contro Pechino, ma i riflettori sono anche puntati sul meeting dell’Opec.
Sul fronte valutario, il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in marginale declino, a fronte di un andamento piatto per lo yen sul biglietto verde.
A fine seduta il Nikkei 225 di Tokyo segna una flessione dello 0,78%, In Cina il Sse index guadagna +0,49% , a Hong Kong l'Hang Seng flette di -1,35%, guadagna invece il Kospi di Seoul che termina a +0,83%. In calo anche Sydney dove la perdita dell'S&P/ASX 200 è registrata in -0,17%.
Wall Street in calo e per il Dow Jones è l’ottava seduta negativa
La Borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in ribasso a causa delle tensioni sul fronte del commercio internazionale. Il Dow Jones ha perso lo 0,80% (ottava chiusura negativa consecutiva), l'S&P 500 lo 0,63% e il Nasdaq Composite lo 0,88%.
Male il comparto energetico in scia al calo del petrolio, il settore auto, penalizzato dall'andamento negativo del comparto in Europa e gli industriali.
Sul Dow Jones pesanti vendite su Caterpillar (-2,53%) e Boeing (-1,51%), due società che realizzano un grosso volume d'affari in Cina.
Tra i titoli in evidenza Amazon -1,13%. La corte Suprema americana ha stabilito che le vendite sul web dovranno essere tassate anche nel caso in cui il rivenditore non abbia una presenza fisica nello Stato in cui l’acquisto è effettuato.
Micron Technology +0,83%. Il produttore di semiconduttori dell’Idaho ha registrato nel terzo trimestre del suo esercizio profitti netti più che raddoppiati a 3,81 miliardi, pari a 3,10 dollari per azione, a fronte di un balzo dei ricavi del 40% a 7,80 miliardi. Su base rettificata l'eps si è attestato a 3,15 dollari (1,62 dollari nel terzo trimestre dello scorso esercizio). Il consensus di FactSet era per 3,15 dollari e 7,76 miliardi rispettivamente. Per l'attuale periodo Micron stima 3,23-3,37 dollari di eps su 8,0-8,4 miliardi di ricavi (3,16 dollari e 8,02 miliardi il consensus di FactSet).
Kroger +9,78%. La catena di supermercati ha annunciato una trimestrale superiore alle attese ed ha migliorato la guidance 2018. Per l'esercizio in corso l'utile per azione è atteso ora a 3,64-3,79 dollari da 3,59-3,79 dollari della precedente guidance. Nel primo trimestre l'Eps adjusted si è attestato a 0,73 dollari contro i 63 centesimi del consensus.
Web.com +11,42%. La società di private-equity Siris Capital Group ha offerto 25 dollari per azione in contanti per l'acquisto del gruppo dei servizi internet. L'operazione ha un valore di circa 2 miliardi di dollari.
Cambi
Euro poco mosso questa mattina sui mercati valutari. La moneta unica europea passa di mano a 1,1632 dollari (1,1615 dopo la chiusura di Wall Street di ieri). Rispetto allo yen l'euro è valutato a 127,95.
Petrolio
I prezzi del petrolio segnano importanti rialzi in attesa della riunione odierna dell’Opec che deciderà se aumentare la produzione di greggio. Il Brent guadagna l’1,39% sull’Ice e si porta a 74,08 dollari mentre il WTI segna un rialzo dell’1,23% a 66,36 dollari.
I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI e le principali news
Venerdì 22 Giugno 2018
-- EUR Vertice dei Ministri delle Finanze UE;
15:45 USD Indice PMI settore manifatturiero (Giu);
15:45 USD Indice PMI settore terziario (Giu);
19:00 USD Impianti trivellazione USA Baker Hughes.
Giappone: a maggio inflazione core invariata allo 0,7% annuo
Secondo quanto comunicato dal ministero nipponico di Affari Interni e Comunicazione, l'inflazione del Sol Levante è salita marginalmente in maggio allo 0,7% annuo contro lo 0,6% atteso dagli economisti per una lettura invariata rispetto ad aprile (1,1% in marzo). Il dato core è invece rimasto invariato allo 0,7% annuo già registrato il mese precedente (0,9% in marzo), in linea con il consensus di Reuters. La statistica, al netto degli alimenti freschi, è il benchmark su cui la Bank of Japan (BoJ) ha il target del 2% ma a fine aprile l'istituto centrale aveva di fatto rinunciato a una scadenza per il raggiungimento dell'obiettivo stabilito nel lontano marzo 2013. Su base mensile l'inflazione complessiva è salita dello 0,1% (dopo il declino dello 0,4% di marzo e aprile). Lettura invariata invece per quella core (scesa dello 0,1% nei due mesi precedenti).
Giappone: in giugno Pmi Markit/Nikkei in rialzo a 53,1 punti
Torna a crescere l’attività manifatturiera del Giappone, che resta per il ventiduesimo mese consecutivo in fase espansiva. Il dato flash sull’indice Pmi stilato da Markit/Nikkei segna infatti per il mese in corso un rialzo a 53,1 punti dai 52,8 punti della lettura finale di maggio (53,8 punti in aprile), a fronte di attese degli economisti per un calo a 52,6 punti.
Corea del Sud: Fitch conferma rating AA- con outlook stabile
Fitch Ratings ha confermato il giudizio AA- sul debito sovrano della Corea del Sud, con outlook stabile. L’agenzia di rating ha spiegato la valutazione con il bilanciamento di solide finanze esterne e performance macroeconomica di Seoul a fronte del perdurare di rischi geopolitici e sfide di lungo termine per il rapido invecchiamento della popolazione e la bassa produttività. Nonostante il recente allentamento delle tensioni con la Corea del Nord, secondo Fitch i rischi geopolitici continuano ad appesantire il rating. L'agenzia prevede che la solidità complessiva di Seoul si concretizzi in una crescita del Pil del 2,8% quest'anno (e in marginale rallentamento al 2,7% nel 2019), comunque in frenata rispetto al 3,1% registrato nel 2017.
Per Kashkari (Fed) non chiari effetti tagli fiscali nel lungo
Secondo Neel Kashkari, president della Federal Reserve (Fed) di Minneapolis, non è ancora chiaro se la riforma fiscale voluta dal presidente Donald Trump possa condurre a una crescita economica più solida nel luglio periodo. "Penso sia troppo presto per vedere quali siano gli effetti di lungo termine del taglio alle tasse", ha sottolineato giovedì nel corso di un incontro presso l'African Development Center di Minneapolis. Kashkari ha notato come gli imprenditori "siano più fiduciosi" di quanto avesse preventivato, anche se l'opinione diffusa è che i tagli non abbiano spinto gli investimenti, per lo meno non ancora. Kashkari, che nel 2018 non è membro votante del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie), parlando più in generale ha spiegato come l'istituto centrale di Washington sia stato sorpreso dalla debolezza dell'inflazione e della crescita dei salari. E anche se non ci sono segnali di un surriscaldamento dell'economia, ha concluso, "non vogliamo mettere prematuramente fine all'espansione".
Germania: a giugno l'economia a giugno cresce, ma a un ritmo lento (stima flash IHS Markit)
In Germania Markit Economics ha comunicato che il dato preliminare relativo all'Indice IHS PMI manifatturiero di giugno si è attestato a 55,9 punti inferiore alla lettura precedente pari a 56,9 punti (consensus 56,3 punti). La lettura odierna indica un rallentamento della crescita dell'attività manifatturiera, su livelli minimi da 18 mesi. Cresce al tasso più alto da tre mesi il settore dei servizi con l'indice IHS PMI servizi a 53,9 punti da 52,1 di maggio. L'indice PMI Composito si attesta a 54,2 punti, dai 53,4 della lettura precedente e pari al consensus.
Eurogruppo: termina il commissariamento della Grecia
Il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno ieri sera ha dichiarato che al termine di 8 lunghi anni la Grecia è pronta per uscire dal “commissariamento” e ritornare sui mercati finanziari. “La Grecia si unisce a Irlanda, Spagna, Cipro e Portogallo, ai paesi dunque che hanno risollevato la propria economia e tornano a reggersi sulle proprie gambe”, ha dichiarato Centeno. Ieri le istituzioni europee hanno confermato che Atene ha implementato tutte le 88 azioni prioritarie previste dalla quarte e ultima fase del programma di correzione economica guidato dalla Troika. Previsto anche un ultimo finanziamento del programma ESM da 15 miliardi di euro. La Grecia si è impegnata a mantenere un surplus primario del 3,5% del Pil fino al 2022. L’Eurogruppo ha valutato sostenibile il debito del Paese e concesso un ulteriore posticipo di 10 anni per pagamento degli interessi sui finanziamenti.
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