Dopo un timido avvio in positivo le borse europee a metà giornata stanno quasi tutte virando in rosso. A Milano il Ftse Mib segna, infatti, segna - 0,22% ma va anche peggio al Dax di Francoforte che registra - 0,29% e così il Cac 40 di Parigi con - 0,33% e l’Ibex 35 di Madrid -0,13%. Appena meglio fa il Ftse 100 londinese che ora segna +0,17%.
E sempre a Milano segnano rosso anche i sotto indici: il Ftse All Share segna -0,25%, il Mid Cap -0,41%, l’Italia Star -0,29%.
In Italia – giusto per ricordare - riflettori e polemiche rimangono accesi sui palazzi della politica, in particolare con riferimento al Decreto dignità. E c’è da scommettere che le fiamme della polemica saranno tutt’altro che spente. Oggi infatti è da attendersi la replica del presidente dell'INPS, Tito Boeri, in audizione dinanzi alle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera. Tornando alle borse, va detto che non è andata meglio, nella notte, alle contrattazioni delle piazze finanziarie asiatiche dove pure hanno prevalso le vendite: a Tokyo il Nikkei ha chiuso a -0,13%, a Shanghai il Sse index a - 0,55%, a Ho9ng Kong l’Hang Seng ha fatto – 0,38% e negativo infine anche il Kospi di Seul che ha chiuso a -0,34%.
Unica nota positiva l’Asx All Ords di Sydney che ha chiuso a +0,41%.
E contrastata è stata, ieri, anche Wall Street con il Dow Jones in verde (+0,32%) ma il Nasdaq in rosso sia pure di poco (-0,01%)
Forex, dollaro vicino al massimo di un anno
Il dollaro sale contro il paniere delle valute, attestandosi vicino al massimo di un anno, sulla scia dei commenti interventisti del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che hanno alimentato le aspettative di altri due aumenti dei tassi da parte della banca centrale USA quest’anno.
L’indice della valuta americana, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,32% a 95,14 questa mattina.
Il dollaro sale contro lo yen, con la coppia Usd/Jpy su dello 0,13% a 113,00, non lontano dal massimo di sei mesi di ieri di 113,13.
Sull’euro, come detto, pesa il dollaro forte e il cambio Eur/Usd scende dello 0,26% a 1,1609.
La sterlina si avvicina al minimo di 10 mesi contro la moneta statunitense, con la coppia Gbp/Usd giù dello 0,34% a 1,3025. La valuta britannica è andata sotto pressione ieri in seguito ai dati inaspettatamente deboli sull’inflazione nel Regno Unito, che hanno ridotto le probabilità di un aumento dei tassi ad agosto da parte della Banca d’Inghilterra. Sulla sterlina pesa anche la nuova ondata di incertezza sulla Brexit, mentre il primo ministro Theresa May si ritrova ad affrontare delle critiche da entrambe le fazioni sulla sua strategia di uscita dall’Unione Europea.
La moneta britannica è scesa anche contro l’euro, con la coppia Eur/Gbp che si è apprezzata dello 0,1% a 0,8915, non lontano dal massimo di quattro mesi di 0,8931 di ieri.
Nel frattempo, lo yuan cinese scende ad un nuovo minimo di un anno contro il dollaro, nei timori per le tensioni commerciali. La valuta, che di solito viene controllata a vista da Pechino, è scesa a 6,7985 negli scambi offshore. In questo caso il ribasso ha alimentato le speculazioni che i policymaker cinesi stiano consentendo alla moneta di indebolirsi al fine di controbilanciare l’impatto dei dazi commerciali USA, rendendo le esportazioni più competitive.
Oro e petrolio
Lieve calo anche per l’oro che scende a 1.221,8 dollari l'oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) è sostanzialmente stabile su 68,63 dollari per barile.
Criptovalute
Il Bitcoin ieri è salito al massimo di cinque settimane, con Mastercard che ha fatto domanda di brevetto per aumentare la velocità delle transazioni delle valute alternative.
Il Bitcoin al momento quota rispetto al dollaro a 7.785,10 (ieri, sul Bitfinex, è salito a 7.459,70 dollari con un’impennata del 10,16%).
I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI CON LE PRINCIPALI NEWS
14:30 USD Indice di produzione della Fed di Filadelfia (è previsto il 21,6 in aumento rispetto al precedente 19,9).
Giappone, a giugno si amplia il surplus commerciale
Si amplia il surplus della bilancia commerciale del Giappone. Secondo il ministero delle finanze (Mof), nel mese di giugno la bilancia commerciale ha registrato un attivo di 721,4 miliardi di yen, rispetto ai 433,2 miliardi dell'anno precedente (531,2 miliardi il consensus). In termine di volumi, l'export è salito del 6,7% a 7.052 miliardi di yen (6.607 miliardi a giugno 2017) mentre le importazioni hanno registrato una crescita del 2,5% a 6.330 miliardi di yen (6.174 miliardi a giugno 2017).
Powell: la Fed punta all'aumento graduale dei tassi almeno "per il momento"
Il Piano della Fed rimane sempre quello: ossia continuare ad aumentare in modo graduale i tassi d'interesse, almeno "per il momento". Lo ha ribadito il Presidente della Banca centrale statunitense, Jerome Powell, nella seconda giornata di testimonianza al Congresso. Powell si è presentato davanti alla commissione dei Servizi finanziari della Camera, dopo che il 17 luglio era stato in audizione alla commissione Bancaria del Senato. La posizione ha ricalcato praticamente l'intervento al Senato dove il banchiere ha confermato la valutazione ottimistica dell'economia USA. Rispetto al Senato Powell ha comunque aggiunto "per il momento", enfatizzando che le decisioni non sono già state prese.
Lagarde lancia l'allarme sui dazi: "Mettono a rischio PIL globale"
Le tensioni commerciali "stanno già lasciando un segno, ma l'entità del danno dipenderà da cosa i politici faranno" e, visto che "sfortunatamente la retorica è diventata realtà" con le misure protezionistiche, ci potranno essere effetti sull'economia globale.
Lo ha detto Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale,(FMI) commentando la G20 Surveillance Note pubblicata dall'Istituto di Washington. "Se tutte le misure sui dazi annunciati entreranno in vigore, l'output globale potrà ridursi dello 0,1% nel 2020 e se la fiducia degli investitori sarà minata, il PIL globale potrebbe calare di mezzo punto percentuale, ovvero circa 430 miliardi di dollari, da qui al 2020".
USA, tornano a crescere le scorte di petrolio
Tornano a salire oltre attese le scorte di greggio negli USA nella settimana appena trascorsa, dopo il netto calo della settimana precedente. Secondo l'EIA, divisione del Dipartimento dell'Energia americano, le scorte di petrolio negli ultimi sette giorni al 13 luglio 2018 sono aumentate di 5,8 milioni a 411,1 MBG, rispetto ai 405,2 MBG della scorsa settimana. Il consensus prevedeva invece un calo di 3,6 milioni di barili.
Parallelamente, gli stock di distillati sono diminuiti lievemente di 0,4 milioni a 121,3 MBG dai 121,7 MBG della settimana precedente (le attese erano invece per un aumento di 0,8 mln), mentre le scorte di benzine sono diminuite di 3,2 milioni a quota 235,8 MBG(il consensus era per un calo di 0,1 milioni). Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste invariate a 660 MBG.
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