Dopo un avvio di seduta in moderato rialzo a metà mattinata l’azionario italiano ed europeo ha virato in territorio negativo. A Piazza Affari il Ftse Mib segna -0,98%, il Dax di Francoforte perde lo 0,48%, il Cac40 di Parigi lo 0,19%, l'Ibex35 di Madrid lo 0,5%. Positivo solo il Ftse100 di Londra che segna + 0,18% (in attesa delle decisioni della BoE, cfr il calendario).
Lo spread BTP/Bund è in aumento (+6,71%) a 233 punti base, il rendimento del BTP decennale italiano invariato al 2,56 per cento.
Suyi mercati c’è anche l’attesa per oggi della riunione dell’Eurogruppo che vedrà l’avvio di una due giorni di confronti importanti sui temi economici dell’area dell’euro e dell’Europa.
Gli osservatori internazionali si concentrano però in queste ore sull’atteso pre-vertice informale europeo in calendario per domenica 24 giugno in vista del successivo consiglio europeo del 28 e 29.
Il tema è quello delicato dei migranti è ha già registrato una profonda rottura sulla bozza circolata e di ispirazione franco-tedesca che trova in disaccordo l’Italia. La rottura è tanto profonda che all’incontro l’Italia potrebbe decidere di non partecipare. Di trappolone franco-tedesco parla anche MF stamane in riferimento al comparto bancario. L’accordo di Meseberg tra Parigi e Berlino prevederebbe infatti un target di riduzione dei crediti deteriorati lordi al 5% e netti al 2,5% dei prestiti totali con un grave rischio per le banche italiane (all’11 e 6% rispettivamente per i due parametri) e senza alcuna previsione sui titoli illiquidi dei quali invece banche tedesche e francesi controllano il 30% e il 44% rispettivamente (l’Italia appena il 5% del totale europeo).
Mercati asiatici
Il Nikkei 225 guadagna lo 0,61%, ma l'andamento generale della regione è stato alla fine contrastato. A Shanghai l’Sse ha chiuso a -1,17%. Male anche Hong Kong: l'Hang Seng ha perso -1,35%, e il Kospi di Seoul che ha chiuso a -1,10%.
Protagonista in positivo invece Sydney, con l'S&P/ASX 200 che è salito ulteriormente dai massimi in dieci anni, segnando un rialzo dello 0,93%.
Borsa Usa: settimo calo consecutivo per il Dow Jones, nuovo record per il Nasdaq
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ordine sparso. Il Dow Jones, penalizzato dai timori di una guerra commerciale su scala internazionale, ha perso lo 0,17% (settima chiusura negativa consecutiva) mentre il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,72% (nuovo record storico) grazie al buon andamento del comparto tecnologico. L'S&P 500 ha registrato un progresso dello 0,17%.
Petrolio
I prezzi del petrolio flettono nonostante il recente calo degli stock settimanali di greggio Usa e in attesa del meeting di domani dell’Opec a Vienna che potrebbe decidere un rialzo della produzione da parte del cartello e della Russia. Le posizioni appaiono però molto divise all’interno dell’associazione di produttori e non è detto che si giunga subito a una decisione. Il Brent cede lo 0,83% e torna a 74,12 dollari mentre il WTI perde lo 0,42% e ripiega a 65,43 dollari.
I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI e le principali news Giovedì 21 Giugno 2018
-- USD Vertice dell'OPEC;
-- EUR Riunione dell'Eurogruppo;
13:00 GBP BoE: Decisione sul tasso d’interesse e QE (Giu);
14:30 USD Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione;
14:30 USD Indice della FED di Philadelphia (Giu);
15:00 USD Indice dei prezzi delle case (Apr);
Kuroda (BoJ) appoggia richiesta aumento salari del 3% annuo
Secondo Haruhiko Kuroda sarà necessario del tempo per dissipare "la mentalità deflazionistica" in Giappone. "La mentalità deflazionistica che si è radicata tra le persone è piuttosto tenace e ci vorrà del tempo per dissiparla completamente", ha dichiarato il governatore della Bank of Japan (BoJ) mercoledì nel corso di una conferenza della Banca centrale europea a Sintra, in Portogallo. Kuroda ha comunque aggiunto che lo slancio verso il raggiungimento del target del 2% è stato "fermamente mantenuto", anche se saranno necessari ulteriori aumenti dei prezzi. Per questo Kuroda ha appoggiato la richiesta del governo nipponico che le aziende alzino i salari del 3% annuo, tasso ampiamente superiore a quello attuale: è stato infatti dello 0,8% l'incremento segnalato nella più recente rilevazione diffusa a inizio mese.
Per Funo (BoJ) serve pazienza con l'allentamento monetario
Secondo Yukitoshi Funo, membro del board della Bank of Japan (BoJ), l'istituto centrale nipponico necessita di pazienza nel portare avanti il suo aggressivo programma di allentamento monetario per arrivare al 2% di target d'inflazione. "I prezzi restano deboli. I rischi, basati sulle aspettative d'inflazione a medio-lungo termine, di una spinta ribassista sono ben presenti e meritano attenzione", ha sottolineato parlando a una platea di imprenditori a Sendai. Come ricorda Reuters, Funo, ex manager di Toyota, vota abitualmente in linea con la maggioranza del board della BoJ.
Filippine: Bsp alza ancora i tassi di 25 punti base al 3,50%
Mercoledì il board per le politiche monetarie della Bangko Sentral ng Pilipinas (Bsp, la Banca centrale delle Filippine) ha aumentato di 25 punti base al 3,50% i tassi d’interesse benchmark (gli overnight reverse repurchase). Il rialzo, atteso dagli economisti (11 dei 17 componenti del consensus di Bloomberg l'avevano previsto), fa seguito a quello di pari entità deciso in maggio, che era stato il primo dal settembre 2014. La Bsp ha sottolineato di essere pronta a nuovi interventi per raggiungere gli obiettivi su prezzi e stabilità finanziaria.
Corea del Sud: in maggio prezzi a produzione saliti del 2,2%
Secondo quanto reso noto su base preliminare dalla Bank of Korea, in maggio i prezzi alla produzione sono saliti in Corea del Sud dello 0,2% su base sequenziale, in lieve miglioramento rispetto allo 0,1% precedente (0,4% in febbraio e marzo). Su base annuale la lettura è invece per una crescita del 2,2% contro l'1,7% di aprile (rivisto al rialzo dall'1,6% comunicato in precedenza) e l'1,3% di febbraio e marzo, nel diciannovesimo mese consecutivo di espansione.
Brasile: istituto centrale lascia invariati i tassi al 6,50%
Il Banco Central do Brasil (l’istituto centrale di Brasilia) mercoledì ha come previsto lasciato invariati i tassi d'interesse al 6,50% come già fatto in maggio, dopo dodici riduzioni consecutive (l'ultima di 25 punti base era stata realizzata in marzo), a causa dell'impatto sull'outlook per inflazione e crescita economica derivante dall'indebolimento della valuta. E le indicazioni uscite dall'incontro sono per un Selic (Sistema Especial de Liquidação e de Custódia) invariato anche nella successiva riunione del Comitê de Política Monetária (Copom, la commissione che si occupa di politiche monetarie). "Il bilancio dei rischi prescrive di mantenere il Selic al suo livello attuale", ha dichiarato il Banco Central. Livello attuale che è il più basso dal 1999, quando il tasso di riferimento venne istituito.
Nuova Zelanda: al 2,7% annuo crescita Pil primo trimestre
Secondo quanto comunicato da Statistics New Zealand, nel primo trimestre il Pil neozelandese è progredito su base annuale del 2,7% contro il 2,9% dell'ultimo periodo del 2017 (2,7% era stato l'incremento segnato anche nel terzo trimestre), in linea con il consensus. Su base sequenziale, invece, l'economia della Nuova Zelanda ha registrato una crescita dello 0,5% contro lo 0,6% di terzo e quarto trimestre, anche in questo caso come atteso dagli economisti.
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