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Immagine del redattoreAntonio Arricale

BORSE EUROPEE: PREVALE LA CAUTELA. CINA, NEL SECONDO TRIMESTRE IL PIL RALLENTA

Mercati azionari europei timidi, questa mattina, dopo un avvio con segno negativo: al momento il FTSE MIB segna +0,42%, il FTSE Italia All-Share +0,44%, il FTSE Italia Mid Cap +0,81%, il FTSE Italia STAR +1,03%.

A Londra il FTSE 100 segna +0,14%, a Francoforte il DAX +0,15%, a Parigi il CAC 40 +0,07% e a Madrid l’IBEX 35 -0,08%.

Asia contrastata ma a Tokyo il Nikkei 225 guadagna lo 0,44%

Per le piazze finanziarie dell’Asia la tendenza rimane ribassista con il petrolio che resta il principale fattore ribassista, come già accaduto a New York. L'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, indica una perdita dello 0,30%.

Sui listini prevalgono anche i timori legati al rallentamento del Pil di Pechino nel secondo trimestre. Allo stop alle contrattazioni Shanghai Shenzhen perde lo 0,57%.

Male anche Hong Kong dove solo in finale di seduta l'Hang Seng riesce a chiudere poso sopra la parità (+0,05%). Stessa musica per il Kospi di Seul (-0,18%) e, nell’area pacifica l’Asx di Sydney che conclude con -0,61%.

Positiva invece Tokyo con il Nikkei che ha chiuso a +0,44%, recuperando parte del terreno perduto grazie anche al deprezzamento dello yen sul biglietto verde. La piazza nipponica – come si ricorderà – lunedì era rimasta chiusa per la celebrazione dell’Umi no Hi, il Giorno dell’oceano.

Solo il Dow Jones in rialzo. Il petrolio frena Wall Street

Per Wall Street ieri è stata una giornata bidirezionale. Da una parte i netti guadagni dei titoli finanziari: Financials segna un rialzo dell'1,80% con sette dei dieci migliori titoli dell'S&P 500 che fanno parte del comparto. Dall'altra il declino dell'1,18% dell'Energy, dopo il crollo del 4,2% del Wti (fermatosi appena sopra 68 dollari il barile) in scia alle parole del ministro del Tesoro Steve Mnuchin (possibilista sul fatto che alcuni importatori possano ricevere deroghe per continuare ad acquistare forniture dall'Iran, nonostante le sanzioni Usa contro Teheran) ma soprattutto a causa della riapertura dei porti della Libia e a indicazioni per un aumento della produzione da parte tra l'altro della Russia.

Il risultato è stato un Dow Jones Industrial Average in rialzo dello 0,18% a 25.064,36 punti, contro perdite dello 0,10% e dello 0,26% rispettivamente per S&P 500 (a 2.798,43 punti) e Nasdaq (7.805,72 punti).

Forex

In attesa della prima audizione al Congresso di Jerome Powell, il dollaro ha ceduto i precedenti guadagni contro le principali controparti. Il mercato aspetta dal presidente della Fed qualche indicazione sul ritmo di strette monetarie Usa a venire.

Powell testimonierà sull'economia e la politica monetaria davanti alla commissione bancaria del Senato Usa, alle 16 italiane, e domani alla stessa ora terrà un'altra audizione alla commissione servizi finanziari della Camera dei Rappresentanti.

L’indice del dollaro Usa, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,12% a 94,16.

I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI CON LE PRINCIPALI NEWS Martedì 17 luglio 2018

15:15 USA Produzione industriale giu;

16:00 USA Indice NAHB (mercato immobiliare residenziale) lug;

16:00 USA Audizione Powell (Fed) al Senato (presentazione Monetary Policy Report).

Trump e Putin: la guerra fredda è finita

Donald Trump e Vladimir Putin cancellano il Russiagate, "una farsa", e assicurano all'unisono che non c'è stata alcuna interferenza russa nelle elezioni nel 2016. Ma se il capo del Cremlino gongola, una bufera investe il tycoon, con avversari e alleati che in patria lo accusano di aver ceduto a un avversario dell'America.

Il mantra prima dell'attesissimo vertice di Helsinki era stato "basse aspettative" e non fissiamoci su "risultati concreti". L'importante - era la linea sia del Cremlino che della Casa Bianca, o perlomeno di John Bolton - è che i due presidenti si parlino. E caspita, si sono parlati eccome. Oltre quattro ore in tutto. Poi la sintesi: la Guerra Fredda è "finita", il mondo "ha bisogno" di Usa e Russia per combattere la "proliferazione nucleare" e garantire "la stabilità".

Bitcoin in rally. BlackRock crea team per le criptovalute

Il Bitcoin è andato in rally del 5% lunedì, toccando quota 6.698,35 dollari di valore in intraday, dopo che la testata londinese Financial News ha riportato che BlackRock, gigante dell'asset management con un gestito di 6.299 miliardi di dollari allo scorso 30 giugno, ha messo insieme un team per studiare potenziali investimenti in criptovalute e blockchain, la tecnologia che sta alla base delle valute digitali.

Russia: crescita produzione industriale al 2,2% in giugno

Secondo quanto comunicato lunedì dalla Rosstat, l’agenzia ufficiale di statistica di Mosca, la produzione industriale è cresciuta in Russia nel mese di giugno del 2,2% annuo, in ulteriore netto rallentamento rispetto al 3,7% di maggio (3,9% in aprile) e sotto al 3,0% del consensus. Su base mensile la crescita è invece stata dello 0,2% (ma su base destagionalizzata si è registrata una flessione dello 0,6%) contro il rialzo precedente dell'1,5% (e il calo del 3,1% di aprile).

Brasile: indice attività economica Ibc-Br in calo del 3,34%

Frenata per l'attività economica del Brasile, secondo quanto comunicato lunedì dal Banco Central do Brasil (l’istituto centrale di Brasilia). L'indice Ibc-Br (Índice de Atividade Econômica do Banco Central) è infatti sceso del 3,34% in maggio su base mensile, contro il progresso dello 0,47% di aprile, il calo del 3,10% stimato dagli economisti e quello del 2,90% di un anno prima. Il mese di maggio è stato particolarmente negativo per il Brasile, come evidenziato già a inizio mese dal dato sulla produzione industriale, soprattutto a causa di uno sciopero dei camionisti che aveva influito sulla logistica delle fabbriche.

Cina: prezzi delle case cresciuti del 5,0% annuo in giugno

Trentatreesimo progresso consecutivo per i prezzi delle case nelle maggiori città della Cina, dopo una striscia negativa che era durata 14 mesi. Secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, infatti, nei 12 mesi al 30 giugno l’incremento dei prezzi è stato del 5,0% annuo, in accelerazione rispetto al 4,7% di aprile e maggio (4,9% in marzo). Secondo i calcoli di Reuters, su base mensile il progresso è invece stato dell'1,0% in giugno, contro lo 0,7% di maggio (0,5% in aprile), con il tasso di crescita più elevato dall'ottobre 2016. Tra le 70 città monitorate 63 hanno registrato incrementi mensili contro le 61 di maggio (58 in aprile)

L'antitrust francese mette nel mirino le alleanze nel retail

L'antitrust francese mette nel mirino le alleanze nel retail. L'Autorité de la Concurrence di Parigi ha infatti aperto un'indagine sugli accordi siglati dai colossi della grande distribuzione con l'obiettivo di ridurre i costi delle forniture. In particolare sotto esame è finita l'alleanza annunciata a inizio mese dal gigante francese Carrefour con la rivale britannica Tesco. La stessa Carrefour in dicembre aveva siglato un accordo con Fnac Darty relativo agli acquisiti di elettrodomestici e prodotti di elettronica di consumo e successivamente con l'altro big dei supermercati Système U. Intese, però, vedono coinvolti anche Auchan, Casino, Schiever e la tedesca Metro, per i mercati francesi e internazionali.

Crollo del 14% per Netflix. Utenti e ricavi sotto il consensus

Netflix ha segnato un crollo superiore al 14% in after market al Nasdaq (la seduta di lunedì si era invece chiusa con un rialzo dell'1,18%), dopo che il pioniere dello streaming video ha presentato risultati relativi al secondo trimestre che, come previsto dal mercato, hanno deluso in termini di nuovi abbonati ma anche di ricavi. Nei tre mesi Netflix ha registrato 4,47 milioni di nuovi utenti iscritti a livello globale e 670.000 in Usa. Dati che si confrontano con aspettative della stessa azienda californiana per 5,9 e 1,2 milioni rispettivamente. I profitti netti sono invece cresciuti da 66 milioni di dollari, pari a 15 centesimi per azione, a 384 milioni, e 85 centesimi (contro i 79 centesimi del consensus di FactSet). Deciso miglioramento dei ricavi, passati da 2,78 a 3,90 miliardi ma appena sotto i 3,93 miliardi attesi dagli analisti.





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