Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo nell’attesa di alcuni importanti dati macroeconomici (si veda sotto).
In particolare la Borsa italiana si muove sopra la parità con il FTSE MIB che segna +0,41%. E in verde sono anche le altre piazze: il DAX +0,50%, il FTSE 100 +0,41%, il CAC 40 +0,41%, l’IBEX 35 +0,77%.
Tornando a Piazza Affari, Telecom Italia (+0,6%) è positiva in avvio dopo l'ok del collegio dei sindaci alla richiesta di integrazione dell’ordine del giorno della prossima assemblea del 24 aprile 2018 presentata da Elliott Management: questo potrebbe consentire al fondo, qualora ottenesse voti sufficienti, di nominare 6 consiglieri su 15, 5 potrebbero andare ad Assogestioni e solo 4 (compreso l'a.d. Amos Genish) a Vivendi.
Il cda sarebbe in tal modo pienamente legittimato e l'assemblea calendarizzata per il 4 maggio, dopo le dimissioni di 7 consiglieri in quota ai francesi, diverrebbe inutile. Queste ultime novità riaccendono l'appeal speculativo sul titolo dato che l'assemblea del 24 aprile (e i rapporti di forza che da essa emergeranno) potrebbe diventare decisiva e portare a un cambiamento nel controllo del gruppo telefonico.
Recuperano i titoli industriali dopo le ultime flessioni: CNH Industrial (+1,1%), Pirelli (+0,7%), Ferrari (+0,6%), Prysmian (+0,6%), Brembo (+0,6%), Leonardo (+0,5%).
Correggono le utility dopo i forti rialzi di ieri: Snam (-1,2%), Terna (-0,8%), A2A (-0,6%), Italgas (-0,7%), Enel (-0,4%).
Non si ferma l'ondata di vendite su Fincantieri (-4,9%) dopo il -14,49% di ieri in scia alla pubblicazione dei dati 2017 e del piano industriale 2018-2022. I dati sono risultati leggermente superiori alle attese e i target del piano complessivamente in linea. Il titolo era reduce dal corposo rally messo a segno dai minimi di inizio mese: è verosimile ipotizzare che molti operatori abbiano deciso di prendere profitto dopo l'uscita delle notizie, uno schema classico sui mercati finanziari.
Asia in rialzo. Il Nikkei 225 di Tokyo guadagna lo 0,61%
Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in declino di circa lo 0,20% a fronte del progres
so intorno allo 0,30% dello yen sul biglietto verde.
Il Nikkei 225 ha chiuso con +0,61%. In Cina, lo Shanghai Composite ha a +1,22. In progresso di oltre mezzo punto percentuale anche il Kospi di Seoul che ha chiuso a +0,71. A Hong Kong, invece, brusco calo dell'Hang Seng che ha concluso la seduta a – 2,50%. Infine, in rosso anche Sydney, dove l'S&P/ASX 200 ha perso -0,51.
New York ieri ha chiuso in calo
La Borsa di New York ha chiuso in ribasso una seduta piuttosto movimentata. Il Dow Jones ha perso lo 0,04%, l'S&P 500 lo 0,29% e il Nasdaq Composite lo 0,85%.
A pesare è stato il comparto tecnologico in scia a Intel (-3,11%) e Amazon (-4,38%).
Il colosso e-commerce ha risentito di alcune indiscrezioni secondo cui il presidente Trump avrebbe intenzione di modificare l'attuale "favorevole" regime fiscale. La difficoltà di Amazon ha spinto al rialzo il settore della grande distribuzione tradizionale, quello maggiormente minacciato dallo strapotere della società di Jeff Bezos.
Segno meno anche per Apple (-1,1%) dopo che Goldman Sachs ha ridotto le stime sulle vendite di iPhone.
Tra gli altri titoli in evidenza RSP Permian +15,65%. Il gruppo petrolifero Concho Resources (-8,76%) ha annunciato l'acquisto della rivale per 8 miliardi di dollari in azioni.
Sul fronte macroeconomico il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha pubblicato i dati definitivi del PIL relativo al quarto trimestre 2017, indicando una variazione annualizzata del 2,9% dal +2,5% della stima precedente e dal 3,3% rilevato nel terzo trimestre 2016. All'aumento del PIL reale nel terzo trimestre ha contribuito positivamente la spesa per consumi personali (PCE), aumentata del 2,7%. La spesa per i consumi reali è aumentata nel secondo trimestre del 4%, dal +3,8% delle attese e della stima precedente.
L'indice Pending Home Sales (vendite di case con contratti ancora in corso) ha evidenziato un incremento del 3,1% nel mese di febbraio dopo il decremento del 5% rilevato a gennaio (rivisto al ribasso da -4,7%). Gli addetti ai lavori avevano stimato una variazione positiva pari al 2,1% mese su mese. L'indice è salito a 107,5 punti dai 104,6 punti precedenti.
L'euro è in rialzo sul dollaro in avvio degli scambi in Europa: la moneta unica europea passa di mano a 1,2329 rispetto al valore di 1,2302 di ieri dopo la chiusura di Wall street. Sullo yen vale 131,37.
Lo spread tra Btp e Bund tedesco a dieci anni apre stabile a 133 punti con un rendimento all'1,84%.
Bankitalia tiene oggi la sua assemblea annuale e il governatore Visco può annunciare un utile record da 3,9 miliardi grazie alle politiche espansive della Bce e al tesoretto di interessi dai titoli di Stato acquistati con il Quantitative easing.
Petrolio in rialzo sul mercato after hour di New York con i contratti sul greggio Wti con scadenza a maggio che guadagnano 38 centesimi a 64,76 dollari al barile.
Anche il Brent sale di 38 centesimi 69,91 dollari. Ad incidere le tensioni geopolitiche ma soprattutto l'ipotesi avanzata dal ministro del petrolio iracheno che alcuni membri Opec supportino un prolungamento dei tagli alla produzione fino a metà 2019.
In lieve rialzo l'oro. Il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.327 dollari l'oncia (+0,2%).
I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI Giovedì 29 Marzo 2018
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
14:30 USA Consumi e redditi personali feb;
14:30 USA Inflazione PCE feb;
15:45 USA Indice PMI Chicago (manifatturiero) mar;
16:00 USA Indice fiducia consumatori (Univ. Michigan) finale mar.
Giappone: vendite retail crescono dell’1,8% annuo in febbraio
Quarto progresso consecutivo per le vendite al dettaglio in Giappone, dopo lo stop registrato in ottobre che aveva fatto seguito a una striscia di incrementi durata undici mesi. Secondo quanto comunicato dal ministero nipponico di Economia, Commercio e Industria, le vendite retail sono infatti salite in febbraio dell’1,8% annuo, in accelerazione rispetto al progresso dell’1,56% di gennaio (rivisto al ribasso dall’1,6% comunicato lo scorso mese), ma sotto alla crescita dell’1,7% attesa dagli economisti. Su base mensile rettificata stagionalmente il dato è invece per un rialzo dello 0,4% dopo il declino dell’1,6% di gennaio (rivisto al rialzo dalla flessione dell’1,8% comunicata in febbraio) e contro lo 0,6% d’incremento del consensus.
Gran Bretagna: fiducia consumatori GfK sui massimi da maggio
Secondo il sondaggio realizzato da GfK (la società di ricerca con base a Norimberga) l’indice della fiducia dei consumatori della Gran Bretagna è migliorato in marzo a -7 punti dai -10 punti di febbraio (-9 punti in gennaio), livello più basso dal dicembre 2013. Il dato è superiore ai -10 punti del consensus, si attesta sui massimi dai -5 punti del maggio dello scorso anno, ma segna comunque il venticinquesimo mese consecutivo in territorio negativo.
Sudafrica: Mpc taglia tassi su minimi di due anni del 6,50%
Il Monetary Policy Committee (Mpc) della Reserve Bank del Sudafrica giovedì ha tagliato i tassi d’interesse di 25 punti base al 6,50% (dopo averli ridotti dello stesso ammontare nel luglio scorso), sui minimi di due anni. La decisione è stata presa a maggioranza, con quattro dei sette membri del comitato che hanno votato a favore. La Reserve Bank ha anche migliorato ulteriormente l'outlook economico, dopo averlo già fatto nel meeting di gennaio, portando dall'1,4% all'1,7% la stima di crescita del Pil sudafricano nel 2018, abbassando però dall'1,6% all'1,5% la previsione relativa al 2019.
Svizzera: Credit Suisse Cfa Indicator sotto quota 20 punti
Frena anche in marzo l'ottimismo degli esperti dei mercati finanziari sull’outlook economico della Svizzera. Il Credit Suisse Cfa Society Switzerland Indicator (indice delle aspettative degli analisti relative al prossimo semestre) è infatti calato nel mese in chiusura a 16,7 punti dai 25,8 punti di febbraio e contro i 34,5 punti di dicembre (secondo livello più elevato, dopo i 34,7 punti registrati lo scorso luglio, dal gennaio 2014). L’indice è sceso sotto quota 20 punti per la prima volta dal marzo 2017
SoftBank tratta acquisto del 25% del riassicuratore Swiss Re
Secondo quanto riportano fonti citate da Bloomberg, SoftBank Group sarebbe vicina all’accordo per acquisire una quota di Schweizerische Rückversicherungs-Gesellschaft (Swiss Re), per una valutazione del riassicuratore elvetico di 37 miliardi di franchi (31,4 miliardi di euro), contro i poco più che 33 miliardi (28 miliardi di euro) della chiusura di mercoledì a Zurigo. Il gruppo nipponico starebbe trattando l’acquisto del 25% del capitale di Swiss Re a un prezzo unitario di 100-105 franchi, pari a un premio del 16% rispetto allo scorso 7 febbraio, quando erano state confermate le indiscrezioni del Wall Street Journal sulla possibile operazione. Swiss Re aveva chiuso in rialzo dell’1,26% la seduta di mercoledì a Zurigo, a 95,16 franchi di valore.
Nex in rally a Londra. Cme offre 4,35 miliardi per il takeover
Nex Group ha chiuso in rally del 9,77% mercoledì a Londra dopo avere comunicato di essere impegnata in trattative avanzate per il possibile takeover da parte di Cme Group. Il colosso Usa di derivati e future (nato nel 2007 dalla fusione di Chicago Mercantile Exchange e Chicago Board of Trade e che controlla anche Nymex, Comex e il 24,4% di S&P Dow Jones Indices) ha presentato un'offerta non vincolante di 10 sterline per azione (il titolo ha chiuso la seduta a quota 9,72 sterline), per una valutazione di Nex di 3,8 miliardi (4,35 miliardi di euro al cambio attuale). Cme Group ha successivamente chiuso con un declino limitato allo 0,10% la seduta al Nasdaq.
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