Dopo un buon inizio borsa italiana attualmente segna in rosso, e così le altre piazze finanziarie europee che comunque avevano già aperto in negativo.
Il FTSE MIB segna - 0,11%, il FTSE Italia All-Share -0,03%, il FTSE Italia Mid Cap +0,54%, il FTSE Italia STAR +0,08%.
In ogni caso i bancari italiani sono visti in ulteriore progresso: l'indice FTSE Italia Banche segna +1,3% circa dopo il +4,26% di ieri, contro il -0,3% dell'EURO STOXX Banks.
Reuters riferisce che stamattina un portavoce del MEF ha dichiarato che il ministro dell'Economia firmerà a breve il decreto per l'estensione della garanzia pubblica Gacs sulle cartolarizzazioni di crediti deteriorati. Venerdì scorso la Commissione Europea aveva prorogato fino al 7 marzo 2019 la possibilità di utilizzare la Gacs.
Come si diceva mercati azionari europei negativi: l’Euro Stoxx 50 segna -1,09%, a Londra il FTSE 100 -0,42%, a Francoforte il DAX -0,72%, a Parigi il CAC 40 -0,46%, a Madrid l’IBEX 35 -0,62%.
Asia in netto declino. A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,51%
Mercato azionario giapponese negativo, stamattina l'indice Nikkei 225 ha chiuso a -0,51%. In forte ribasso anche le borse cinesi: a Shanghai l'indice Shanghai e Shenzhen poco fa ha terminato a -1,68%, l'Hang Seng di Hong Kong -2,61% e il Kospi a Seul -1,03%.
Wall Street debole, ma Amazon vola
La Borsa di New York ha chiuso la seduta dopo il lungo week end in ribasso a causa delle tensioni commerciali. Il Dow Jones ha perso lo 0,05%, l'S&P 500 lo 0,17% e il Nasdaq Composite lo 0,23%.
Tra i titoli in evidenza Amazon che a realizzato +1,33%. Il titolo del gigante e-commerce ha superato per la prima volta i mille miliardi di dollari di capitalizzazione.
Forex
Dollaro in rialzo sulla scia di crescenti timori sul fronte commerciale tra Usa e Cina: gli investitori ritengono infatti probabile che il presidente americano Donald Trump possa a breve imporre dazi su altri beni cinesi.
Gli investitori, alla luce delle incertezze su questo fronte, investono nel biglietto verde che ha ottenuto un certo sostegno anche dai dati macro Usa diffusi ieri.
Il dollaro australiano, che recentemente scambiava sui minimi da metà 2016, ha recuperato terreno dopo che l'Australia ha messo a segno la maggior crescita economica degli ultimi sei anni.
Negli scambi europei al momento l'euro/dollaro cede lo 0,18% a 1,1570
Il dollaro è stabile contro lo yen, con la coppiaUsd/Jpy a 111,49.
Anche la sterlina è sotto pressione: il cambio Gbp/Usd è in calo dello 0,3% a 1,2816, nell’apprensione per la possibilità di una Brexit senza accordo.
Il dollaro australiano scende, con la coppia Aud/Usd in calo dello 0,28% a 0,7156 malgrado i dati della notte che hanno rivelato che l’economia del paese è cresciuta al tasso più veloce in sei anni nel secondo trimestre.
Sui mercati emergenti, la lira turca è sotto pressione nei crescenti timori per la crisi economica e monetaria del paese. Il peggioramento dei rapporti tra USA ed Ankara e i timori per l’aumento del controllo da parte di Erdogan sulla politica monetaria e sull’economia hanno fatto crollare la lira di oltre il 40% quest’anno.
La ricerca mensile condotta da Bloomberg ieri ha mostrato che l’inflazione argentina dovrebbe toccare il 40,3% a fine anno, più del 31,8% previsto a luglio. Il peso dovrebbe essere scambiato a 41,9 contro il dollaro entro la fine del 2018, indebolendosi rispetto al tasso di 30,5 che era stato stimato a luglio. Il peso è crollato del 52% contro il dollaro quest’anno.
La banca centrale argentina ha venduto 3,5 miliardi di dollari di peso svalutato ieri. La banca ne ha venduti 6 miliardi di dollari da fine giugno.
Materie prime
Il prezzo dell’oro sale negli scambi della mattinata asiatica di questo mercoledì, spinto dal persistere della crisi monetaria in Argentina che secondo gli esperti potrebbe portare ad una recessione, ad un peso più debole e ad un aumento dell’inflazione. I future sull’oro con consegna a dicembre sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange salgono dello 0,06%, a 1.199,7 dollari l’oncia troy.
Con una serie di mercati emergenti tra cui Argentina, Turchia ed Indonesia che stanno affrontando delle crisi monetarie, la domanda di oro, considerato un asset rifugio, probabilmente salirà.
Criptovalute
Il prezzo del Bitcoin sale sulle notizie che la Securities and Exchange Commission (SEC) delle Filippine starebbe prendendo in considerazione l’idea di consentire alle piattaforme di scambio di criptovalute di operare nel paese.
Il Bitcoin balza dello 0,95% a 7.339,4 dollari, mentre l’Ethereum scende dell’1,64% a 281,69 dollari.
Ripple perde 2,4% e quota al momento 0,32402 dollari, mentre il Litecoin, dopo un balzo dell’1,3% a 67,479 dollari al momento segna una flessione dello 0,27% a 66,503 dollari.
Dunque, si diceva che il Manila Times ha riportato la notizia secondo cui la SEC lavorerà con la Bangko Sentral ng Pilipinas, la banca centrale del paese, per regolare le piazze. Citando il Commissario della SEC Ephyro Lius Amatong, il Manila Times ha reso noto che l’agenzia probabilmente pubblicherà delle bozze normative questo mese e che mira a regolamentare le piazze come piattaforme di scambio il prima possibile. “Vediamo il bisogno di regolamentarle come piattaforme di trading”, ha riferito Amatong ai giornalisti.“Abbiamo già discusso della questione con la BSP dal momento che sia la banca che noi stessi siamo interessati. La discussione … [prevede] un controllo collaborativo congiunto sulle VCE coinvolte nel trading”, ha spiegato. Tra le altre notizie, anche l’Agenzia per i Servizi Finanziari (FSA) nipponica ha annunciato che il paese sta rivedendo il processo di registrazione per le cripto-piazze.
I dati macroeconomici in calendario oggi e le principali news Mercoledì 5 Settembre 2018
13:00 USA Domande di mutui MBA;
14:30 USA Bilancia commerciale (Lug);
22:00 USA Discorso Neel Kashkari (Fed);
22:30 USA Scorte settimanali di petrolio API.
Usa: Indice Pmi manifatturiero in calo a 54,7 punti
Markit Economics ha pubblicato la lettura definitiva dell'Indice PMI Manifatturiero relativo al mese di agosto, in calo a 54,7 punti dai 55,3 di luglio (pari al consensus). I livelli di produzione sono in costante crescita supportati dall'aumento dei nuovi ordini e delle esportazioni.
Nel mese di agosto l'Indice ISM Manifatturiero è salito a 61,3 punti dai 58,1 punti registrati a luglio (e da 60,2 punti di giugno). Il dato è risultato superiore alle attese degli analisti che avevano stimato un valore pari a 57,6 punti.
La spesa per le costruzioni è cresciuta dello 0,1% a luglio dopo essere diminuita dello 0,8% a giugno (era aumentata dell'1,3% a maggio), deludendo le attese degli economisti fissate su un incremento dello 0,5%.
Cina: Pmi servizi Markit/Caixin cala a 51,5 punti in agosto
Frena anche in agosto il Purchasing Manufacturers' Index (Pmi) nel settore dei servizi in Cina elaborato da Markit/Caixin. La lettura relativa allo scorso mese si è infatti attestata su 51,5 punti dai 52,8 punti precedenti (53,9 punti in giugno) e a fronte di attese degli economisti per una contrazione più contenuta a 52,7 punti. Il Pmi Composite, che raggruppa manifatturiero e servizi, è parimenti calato a 52,0 punti dai 52,3 punti di luglio (53,0 punti in giugno).
Australia: crescita Pil secondo trimestre accelera al 3,4%
Secondo quanto riportato dall'Australian Bureau of Statistics (l'ente statistico di Canberra), il Pil dell'Australia ha registrato nel secondo trimestre 2018 un progresso sequenziale, rettificato stagionalmente, dello 0,9% contro l'1,0% dei primi tre mesi dell'anno (0,5% nell'ultimo periodo del 2017). Il dato è migliore rispetto allo 0,7% del consensus del Wall Street Journal. Accelera invece su base annuale l'espansione dell'economia australiana, con una crescita del Pil del 3,4% contro il 3,1% del primo trimestre (2,4% negli ultimi tre mesi dello scorso esercizio), il 2,8% atteso degli economisti e il 3,0% dell'outlook della Reserve Bank of Australia.
Hong Kong: Pmi Markit/Nikkei salito a 48,5 punti in agosto
Quinto mese consecutivo sotto la soglia di 50 punti che separa contrazione da espansione per il manifatturiero di Hong Kong, dopo una striscia di sette mesi di fila in crescita. L'indice Pmi stilato da Markit/Nikkei è però salito ulteriormente in agosto a 48,5 punti dai 48,2 punti di luglio (47,7 punti in giugno).
Brasile: produzione industriale salita del 4,0% in luglio
Secondo quanto comunicato martedì dall’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (Ibge, l’ente nazionale di statistica), in luglio la produzione industriale è cresciuta in Brasile del 4,0% annuo, in accelerazione rispetto al 3,4% di giugno (6,6% era stato il crollo di maggio legato a uno sciopero degli autotrasportatori) e contro il 2,2% del consensus. Su base sequenziale la produzione industriale è invece calata dello 0,2% dopo il rimbalzo precedente del 12,9% (in maggio era peggiorata dell'11,0%) e contro la flessione dell'1,4% stimata dagli economisti.
Sudafrica in recessione. Pil calato dello 0,7% sequenziale
Seconda contrazione consecutiva per l'economia del Sudafrica che scivola in recessione tecnica nel secondo trimestre. Secondo quanto comunicato martedì da Statistics South Africa (l'ente statistico di Pretoria), nei tre mesi allo scorso 30 giugno il Pil sudafricano è infatti calato dello 0,7% su base sequenziale, comunque in miglioramento rispetto alla flessione precedente del 2,6% (dato quest'ultimo rivisto al ribasso da un calo del 2,2%) e contro il progresso del 3,1% del quarto trimestre 2017. Il dato si confronta con l'incremento dello 0,6% atteso dagli economisti. Su base annua l'economia sudafricana ha invece registrato un'espansione dello 0,4% contro lo 0,8% precedente (1,5% nel quarto trimestre 2017) e l'1,0% atteso dagli economisti.
Bullard (Fed) chiede stop al programma di rialzo dei tassi
James Bullard, president della Federal Reserve (Fed) di St. Louis, è tornato a chiedere uno stop al programma di rialzo dei tassi d'interesse da parte dell'istituto centrale di Washington, pur ammettendo che un nuovo incremento questo mese sembra ormai cosa fatta. "Per i mercati la probabilità che ciò avvenga è molto alta, come lo è per la maggior parte dei miei colleghi", ha dichiarato a Fox Business Network. "Le proiezioni sono che l'economia rallenterà", ha però sottolineato intervistato da Maria Bartiromo. "Penso sia giusto basare su questo la politica, la pianificazione e poi sperare per il meglio", ha precisato Bullard, che non sarà membro votante del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie) fino al prossimo anno. "Abbiamo una buona politica in questa fase e dovremmo rimanere dove siamo e valutare i dati in arrivo", ha concluso.
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