Le principali Borse europee hanno aperto la seduta piuttosto deboli in una giornata condizionata dal clima festivo.
L'indice Stoxx 600 cede lo 0,2%, il Dax30 di Francoforte lo 0,2%, il Cac40 di Parigi lo 0,1%, il Ftse100 di Londra lo 0,2% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,3%. Domani, ultimo dell'anno, Francoforte e Milano resteranno chiuse. Parigi e Londra osserveranno un orario ridotto.
Asia
Dopo una chiusura d'ottava poco mossa per Wall Street (dei tre principali indici newyorkesi in negativo il solo Nasdaq, deprezzatosi venerdì dello 0,17%), la nuova settimana inizia in Asia con una tendenza contrastata anche se di fatto complessivamente negativa, con le prese di beneficio che prevalgono in vista della fine del 2019. Tensioni in Corea del Nord e Medio Oriente controbilanciano l'ottimismo per una soluzione positiva della guerra commerciale lanciata da Donald Trump contro Pechino ma l'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, dopo avere aperto la giornata in arretramento vira in rialzo di circa lo 0,20% toccando i massimi dallo scorso 19 giugno. Grazie soprattutto alla spinta derivante dal deciso rialzo di Shanghai.
Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in declino di circa lo 0,20% dopo la flessione dello 0,40% registrata in chiusura d'ottava. E il parallelo rafforzamento dello 0,30% dello yen sul biglietto verde contribuisce alla performance negativa di Tokyo: il Nikkei 225 termina infatti la sessione in calo dello 0,76% (andamento simile per l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,68%). Sul fronte macroeconomico, dopo i verbali relativi al meeting della Bank of Japan (BoJ) di 30-31 ottobre anche il Summary of Opinions di quello di 18-19 dicembre mette l'accento sul fatto che l'istituto centrale nipponico debba essere pronto per una possibile recessione.
Il ministero del Commercio di Pechino ha dichiarato domenica di avere "gestito proattivamente" quest'anno le frizioni commerciali con Washington, implementando le decisioni del governo centrale e "salvaguardando risolutamente gli interessi del Paese e del popolo". Il ministero ha sottolineato di essere in stretto contatto con gli Usa per la firma dell'accordo di fase uno e che entrambe le parti stanno ancora seguendo le procedure necessarie alla finalizzazione dell'intesa. In chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 segnano progressi dell'1,16% e dell'1,48% rispettivamente, contro il rialzo dello 0,92% dello Shenzhen Composite. Bene anche Hong Kong: a meno di un'ora dal termine degli scambi l’Hang Seng guadagna circa lo 0,50%. A Seoul il Kospi ha registrato una flessione dello 0,30% mentre a Sydney è stato dello 0,25% il ribasso dell'S&P/ASX 200.
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