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Immagine del redattoreAntonio Arricale

BORSE EUROPEE CONTRASTATE. CINA IN CALO, PESANO LE MINACCE DI NUOVI DAZI

Il FTSE MIB segna -0,53%, il FTSE Italia All-Share -0,39%, il FTSE Italia Mid Cap +0,48%, il FTSE Italia STAR +0,64%.

Mercati azionari europei contrastati: il FTSE 100 di Londra segna -0,78%, il DAX di Francoforte - 0,15%, il CAC 40 di Parigi +0,10%, l’IBEX 35 di Madrid +0,02%.

Mercato azionario giapponese positivo, l'indice Nikkei 225 stamattina ha chiuso a +0,86%. Borse cinesi in netto calo : l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen a -1,80%, l'Hang Seng di Hong Kong a -0,52%, il Kospi di Seul +0,51%.

A Sydney l’Asx ha chiuso a -0,06%.

La Borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in rialzo grazie alle indiscrezioni su nuovi negoziati tra Usa e Cina per evitare scontri commerciali. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,43%, l'S&P 500 lo 0,49% e il Nasdaq Composite lo 0,55%.

Oggi

Principale fattore ribassista resta la guerra commerciale voluta da Donald Trump, anche se diversi osservatori scommettono sul fatto che l'annuncio di nuovi dazi del 25% su 200 miliardi di dollari di merci cinesi, che potrebbe arrivare in giornata da Washington, vada letto più come mossa negoziale.

Protagoniste restano le banche centrali: in serata è attesa la decisione del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Federal Reserve che si occupa di politiche monetarie), mentre crescono le aspettative per un rialzo dei tassi giovedì da parte della Bank of England.

Intanto l'intervento della Bank of Japan ha sostenuto i titoli di Stato del Sol Levante. Positivo inoltre l'impatto della trimestrale di Apple e, in particolare, dell'outlook sulle vendite superiore alle attese. A beneficiarne sono i fornitori asiatici di Cupertino, a partire da quelli di Taiwan.

Forex

I timori di un'escalation nel conflitto commerciale fra Usa e Cina spingono il dollaro in rialzo sullo yuan, appesantito anche da un debole Pmi manifatturiero cinese e in particolare dalla voce nuovi ordini. A riflesso della fiacchezza della valuta cinese, si registra anche un indebolimento dello yen, sia contro euro sia contro dollaro.

Attorno alle 10 il dollaro vale 6,8305/12 yuan, con un rialzo di oltre lo 0,4% sulla divisa cinese, da una chiusura a 6,8028 yuan.

Petrolio

Scendono le quotazioni del petrolio con i contratti sul greggio Wti con scadenza a settembre che perdono 54 centesimi a 68,22 dollari al barile. Ad incidere la guerra Usa sui dazi come anche la riduzione inferiore al previsto delle scorte. Il Brent cede 48 centesimi a 73,73 dollari.

Oro

Il prezzo dell’oro è sotto pressione questo mercoledì, con il dollaro in salita tra le notizie secondo cui tre fonti vicine alle decisioni interne avrebbero rivelato che il governo Trump starebbe pensando di alzare al 25% i dazi del 10% previsti su 200 miliardi di dollari di beni cinesi.


I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI CON LE PRINCIPALI NEWS

Mercoledì 1° Agosto 2018

14:15 USA Nuovi occupati (ADP) lug;

15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero finale lug;

16:00 USA Indice ISM manifatturiero lug;

16:00 USA Spesa in costruzioni giu;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio (EIA);

20:00 USA Riunione FOMC.


Corea del Sud: esportazioni salite del 6,2% annuo in luglio

Torna a crescere l'export sudcoreano dopo lo stop registrato in giugno. Secondo quanto comunicato dal ministero di Commercio, Industria ed Energia di Seoul, infatti, in luglio le esportazioni dalla Corea del Sud (sesto maggiore esportatore al mondo) sono salite del 6,2% annuo, contro il precedente declino dello 0,2% (dopo il balzo del 13,5% di maggio) ma sotto al 7,4% del consensus. Le importazioni sono invece cresciute in luglio del 16,2% annuo contro il 10,8% di giugno (12,6% in maggio) e il 17,0% atteso dagli economisti. Il surplus della bilancia commerciale, in nero per il settantottesimo mese consecutivo, si è attestato a 7,01 miliardi di dollari, contro i 6,80 miliardi del consensus.

Corea del Sud: a luglio inflazione stabile sull'1,5% annuo

Secondo quanto comunicato da Statistics Korea (l’ente statistico di Seoul), in luglio l'inflazione in Corea del Sud è rimasta stabile sull'1,5% annuo già registrato in maggio e giugno (1,6% in aprile) e contro il rialzo all'1,6% del consensus. Su base mensile l’indice dei prezzi al consumo ha invece segnato un rialzo dello 0,2% dopo il pari declino di giugno (e il progresso dello 0,1% di maggio) e contro la lettura piatta attesa dagli economisti.

Giappone: in giugno Pmi Markit/Nikkei rallenta a 52,3 punti

Rallenta ma meno del previsto l’attività manifatturiera del Giappone, che in luglio resta per il ventiquattresimo mese consecutivo in fase espansiva. La lettura finale dell’indice Pmi stilato da Markit/Nikkei segna infatti per il mese appena chiuso un ribasso a 52,3 punti dai 53,0 punti di giugno (52,8 punti in maggio), ma sopra ai 51,6 punti del dato preliminare.

Cina: indice Pmi Markit/Caixin calato a 50,8 punti in luglio

Ulteriore rallentamento in luglio per l’attività manifatturiera in Cina, che resta per il quattordicesimo mese consecutivo sopra la quota di 50 punti che separa espansione da contrazione (dopo i 49,6 punti segnati nel maggio 2017) ma si attesta sui minimi di otto mesi. Il Purchasing Managers' Index (Pmi) della Cina elaborato da Markit/Caixin è infatti calato nel mese appena chiuso a 50,8 punti dai 51,0 punti di giugno (51,1 punti in aprile e maggio), in linea con il consensus di Reuters

Gran Bretagna: prezzi nei negozi in declino dello 0,3% annuo

Secondo quanto comunicato dal British Retail Consortium (Brc, associazione che raggruppa tutti i generi di operatori della distribuzione, dai piccoli negozi alle grandi catene, in rappresentanza dell’80% del fatturato complessivo del settore), in luglio l’indice dei prezzi nei negozi della Gran Bretagna ha segnato una contrazione dello 0,3% annuo, in ulteriore miglioramento rispetto a quella dello 0,5% di giugno (e a quella dell'1,1% di maggio, che era stato il calo più netto dal gennaio 2017). Si tratta della flessione più debole dallo scorso dicembre. Sono invece cresciuti dell'1,6% annuo i prezzi per il solo alimentare, in accelerazione rispetto all'1,2% di maggio e giugno (1,0% in aprile)

Regno Unito: Indice Prezzi Abitazioni Nationwide oltre le attese a luglio +0,6% m/m, +2,5% a/a

Nel Regno Unito, l'Indice Nazionale dei Prezzi delle Abitazioni (Nationwide Housing Price Index), che misura la variazione mensile nel prezzo medio per una abitazione con un mutuo ipotecario, a luglio ha registrato un incremento pari allo 0,6% rispetto al mese precedente, dopo un incremento dello 0,5% a giugno (consensus +0,1%). Su base annuale l'indice si e' attestato su un valore pari a +2,5%, risultando superiore sia al dato precedente (pari al +2%) che alle stime degli analisti (+2%).





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