Borse europee col vento in poppa nel giorno della possibile risoluzione della crisi di governo in Italia. Il Ftse Mib di Milano, il più brillante tra le piazze finanziarie del Vecchio continente, segna +1,86%, il Dax30 di Francoforte + 1,08%, il Cac40 di Parigi +1,41%, l'Ibex35 di Madrid +0,85% e il Ftse100 di Londra +1,10%.
Borse intonate al rialzo dopo la chiusura positiva di ieri di Wall Street (il Dow Jones ha terminato gli scambi con un progresso dell'1%, l'S&P 500 dello 0,65% e il Nasdaq Composite dello 0,38%) che sembra – secondo gli esperti – avere temporaneamente fugato i timori legati all’inversione della curva dei rendimenti USA e a una Brexit senza accordo.
Come noto l’Italia si avvia a un Conte bis dopo un sostanziale accordo tra Pd e Cinque Stelle.
Sul fronte internazionale aumentano però le tensioni sul caso della Brexit dopo che il premier UK Boris Johnson ha ottenuto dalla Regina una “prorogation” che chiude il Parlamento tra il 9 settembre il 14 ottobre dandogli in quella fase mano libera nelle trattative con l’Europa e lasciando poi al Parlamento pochi giorni per decidere, alla sua riapertura, prima della scadenza prevista per l’uscita il 31 ottobre.
Ieri l’Amministrazione Trump ha confermato negli States i nuovi dazi annunciati dalla Casa Bianca, in particolare l’USTR ha specificato che proprio in risposta ai nuovi dazi cinesi aumenteranno del 5% i dazi su circa 550 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina. Per i dazi al 25% su circa 250 miliardi di dollari di beni cinesi l’USTR ha avviato un aumento delle tariffe al 30% per renderlo efficace il prossimo 1° ottobre, per quelle al 10% su circa 300 miliardi di dollari il passaggio al 15% sarà in linea con il previsto.
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