top of page
Cerca
Immagine del redattoreAntonio Arricale

BORSE: EUROPA CONFERMA IL RIALZO, MILANO ALLUNGA PASSO (+1%)

Prosegue l'onda positiva per le Borse europee con l'indice d'area Stoxx che sale di oltre mezzo punto con acquisiti in particolare su industriali e finanziari. In luce Parigi (+1,2%) e a seguire Milano che allunga il passo (+0,98%), poi Londra (+0,49%) e Francoforte (+0,64%).

A dare slancio è anche il settore dell'auto con il mercato europeo che comincia il nuovo anno con un segno positivo. Le vendite nell'Europa dei 28 più Paesi Efta hanno registrato un +6,8% rispetto allo stesso mese del 2017.

Lo spread tra btp e bund è più o meno stabile a 130 punti con il rendimento del decennale italiano al 2%. Milano sale anche con i dati Istat sull'export italiano in crescita. Tra i singoli titoli conferma la sua corsa Saipem (+3%) che si è aggiudicata un contratto in Oman per 750 milioni di dollari. Mentre scivola ancora il Creval (-12,77%) che ha comunicato le condizioni dell'aumento di capitale che è fortemente diluitivo.

MERCATI ASIATICI

Dopo il netto rialzo di Wall Street la tendenza positiva ha preseguito alla riapertura degli scambi in Asia, anche se la seduta è a mezzo servizio per la regione a causa delle festività del Capodanno lunare che quest'anno cade venerdì 16 febbraio. Shanghai e Shenzhen sono rimaste chiuse e non scambieranno fino a mercoledì 21 febbraio compreso. Chiusa anche la piazza di Seoul, che riaprirà lunedì 19 febbraio.

Mentre a Hong Kong (che fermerà le contrattazioni anche venerdì e lunedì) la sessione è terminata a mezzogiorno: abbastanza per permettere all'Hang Seng di registrare un guadagno dell'1,97% , dopo i rialzi dell'1,29% e del 2,27% segnati rispettivamente martedì e mercoledì.

Il clima positivo è confermato dal guadagno intorno all'1,30% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario, il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci principali monete è in calo marginale mentre non si ferma la corsa dello yen, in rialzo dello 0,5% sul biglietto verde (si era già apprezzato dell'1,50% nelle precedenti tre sedute).

Tokyo non ha subito però l'effetto ribassista del rafforzamento della valuta e in chiusura il Nikkei 225 ha segnato un progresso dell'1'47%. Tra i singoli titoli, da segnalare il crollo del 6,80% di Yakult Honsha.

WALL STREET

La Borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in rialzo nonostante il dato sull'inflazione (superiore alle attese) che ha riacceso i timori di un incremento più veloce del previsto dei tassi da parte della Fed. Il Dow Jones ha guadagnato l'1,03%, l'S&P 500 l'1,34% e il Nasdaq Composite l'1,86%.

La prospettiva della crescita del costo del denaro ha spinto il rendimento dei titoli di Stato Usa al 2,92% dal 2,84% di martedì sera.

È Crollato invece l'indice della volatilità (Vix) sotto i 20 punti, minimo dallo scorso 2 febbraio.

Nel mese di gennaio l'indice grezzo dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,5% rispetto a dicembre al di sopra delle attese degli analisti pari al +0,3% e dal +0,2% precedente. Su base annuale l'indice ha registrato un incremento del 2,1%, pari al precedente (consensus +1,9%) . L'indice Core (esclusi energetici ed alimentari) è cresciuto dello 0,3% rispetto al mese precedente (consensus +0,2%).

Su base annuale l'indice è salito dell'1,8% in linea con la rilevazione precedente e dopo l'incremento dell'1,7% di novembre (consensus +1,7%).Le vendite al dettaglio hanno evidenziato nel mese di gennaio un calo dello 0,3% m/m, dopo un incremento dello 0,4% a dicembre, sotto le attese fissate su un incremento dello 0,2%. L'indice escluso il comparto auto è rimasto invariato dopo l'incremento dello 0,1% precedente (rivisto da +0,4%). Le attese erano per un indice pari al +0,5%.

Del possibile aumento dei tassi si è avvantaggiato in particolare il comparto finanziario. Acquisti anche sui tecnologici con Facebook (+3,68%), Amazon (+2,58%) e Apple (+1,84%).

Tra gli altri titoli in evidenza Fossil Group che ha registrato +87,72%. Il produttore di orologi ha presentato risultati relativi al quarto trimestre migliori per utili e ricavi ed ha fornito un outlook incoraggiante grazie alla focalizzazione del business sulla tecnologia indossabile e al balzo del 31% registrato dalle vendite online negli ultimi tre mesi dell'esercizio.

Nel trimestre Fossil ha registrato una perdita netta di 79,9 milioni, pari a 1,65 dollari per azione, in gran parte a causa dell'impatto della riforma fiscale Usa. I ricavi sono calati da 959,2 a 920,8 milioni, a fronte di un eps in declino da 1,03 dollari a 64 centesimi. Il consensus degli analisti era però per 40 centesimi di utile e 890 milioni di giro d'affari.

Groupon -9,42%.

Il sito di sconti e promozioni ha annunciato un utile trimestrale inferiore alle attese. Nel quarto trimestre l'utile per azione adjusted si è attestato a 0,07 dollari contro i 9 centesimi del consensus.

CRIPTOVALUTE

Il mondo delle criptovalute si muove tutto in verde. Continuano gli acquisti e le variazioni giornaliere delle principali monete virtuali segnano cifre prossime alle due cifre. Litcoin che è la quinta per capitalizzazione nella lista di Coinmarketcap.com registra addirittura un brillante 21,55%. La regina Bitcoin il 10,11%.

E tuttavia continuano le critiche, anche forti, che si levano dall’interno dei potenti templi ufficiali della finanza. A schierarsi decisamente “contrario all'introduzione della moneta digitale nella banca centrale”, si è detto Jens Weidmann. Per il presidente della Bundesbank, le criptovalute potrebbero “competere direttamente con i depositi bancari, i margini continuerebbero a diminuire, il che potrebbe essere problematico dal punto di vista della stabilità finanziaria.

In ogni caso Weidmann si è detto “impegnato per la regolamentazione globale delle criptovalute, dato che si tratta di un ecosistema globale, è chiaro che la regolamentazione nazionale o europea può avere solo effetti limitati.

Recentemente scetticismo sull'introduzione delle valute digitali era stato espresso anche dal direttore della Bce Yves Mersch.

Ma le posizioni sulle criptovalute non sono tutte così drastiche. L’altro giorno, per esempio, il ministro per il Coordinamento delle politiche governative sudcoreano Hong Nam-Ki ha annunciato che il suo paese vuole intensificare la lotta contro il trading illegale delle criptovalute, ma allo stesso tempo vorrebbe promuovere la tecnologia blockchain, su cui si basano Bitcoin & Co. Come si ricorderà, il procuratore generale della Corea del Sud aveva inizialmente minacciato di bandire tutti gli scambi in criptovalute nel paese, innescando un diverbio interno al governo di Seul.

(Nella foto: Jens Weidmann, presidente della Bundesbank)





7 visualizzazioni0 commenti

Comments


bottom of page