(15 maggio 2020, ore 9,30) - Le nuove tensioni Usa-Cina non frenano in avvio i listini europei, che partono in rialzo nell'ultima seduta della settimana cercando di concentrarsi più sulle speranze di ripresa legate alla fine graduale del lockdown in diversi Paesi.
WALL STREET
Wall Street ha chiuso la seduta di giovedì 14 maggio sui massimi di giornata. Gli indici sono riusciti infatti a spazzare via le incertezze di inizio giornata e hanno ripreso la loro risalita dai minimi toccati a marzo grazie a un rally finale. A trainare i listini sono state le banche e i titoli del settore energetico. I titoli del settore finanziario hanno beneficiato delle parole del governatore della banca centrale inglese Andrew Bailey che - come aveva fatto il giorno prima il numero uno della Federal Reserve Jerome Powell - ieri ha per il momento allontanato il ricorso ai tassi di interesse negativi.
Aiuta anche un'analisi del Financial Times che ha evidenziato come il settore non abbia partecipato se non in parte al rimbalzo del mercato. Il greggio ha invece chiuso ai massimi da 6 settimane grazie all'Agenzia internazionale dell'Energia che ha ridotto le proprie previsioni sulle scorte nella seconda metà del 2020 e dopo il ribasso a sorpresa messo a segno dalle scorte Usa mercoledì.
Il contratto Wti a giugno ha guadagnato 2,27 dollari, il 9%, a 27,56 dollari al barile. La Borsa aveva però iniziato la giornata in ribasso in scia al dato sulle richieste iniziali per i sussidi di disoccupazione (salito di 2,98 milioni di unità contro attese per un +2,7 milioni) e dopo che il presidente americano, Donald Trump, ha minacciato di tagliare le relazioni con la Cina per come Pechino ha gestito la pandemia.
Pesano anche i timori che la ripresa dell'economia sia più lenta del previsto. Il Djia ha aggiunto 377,37 punti, l'1,62%, a quota 23.625,34. L'S&P 500 e' salito di 32,50 punti, l'1,15%, a quota 2.852,50. Mentre il Nasdaq ha guadagnato 80,56 punti, lo 0,91%, a quota 8.943,72.
EUROPA
La Borsa migliore nel Vecchio Continente è quella di Francoforte (+1,6%) seguita da Londra (+1,5%), Parigi (+1,4%) e Madrid (+1,1%).
MILANO
In scia Piazza Affari che guadagna l'1,1% con lo spread in leggero calo a 238 punti. Le preoccupazioni per l'inasprirsi delle relazioni tra Washington e Pechino - con il presidente Trump che ha dichiarato di non voler parlare con il suo omologo cinese Xi Jinping - non sembrano per ora mettere in ombra le attese per un rilancio dell'economia.
Il Ftse Mib, mostra una plusvalenza dello 0,86%; sulla stessa linea, i Ftse Italia All-Share guadagna lo 0,87% rispetto alla seduta precedente, scambiando a 18.622 punti. Buona la prestazione del Ftse Italia Mid Cap (+0,99%), come il FTSE Italia Star (0,8%).
Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +233 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all'1,79%. In luce sul listino milanese i comparti alimentare (+4,22%), telecomunicazione (+1,88%) e Tecnologia (+1,86%).
ASIA
Dopo la chiusura positiva di Wall Street grazie al rally delle banche e le Borse dell'area Asia Pacifico in leggero rialzo. Tokyo, in progresso dello 0,62% alle 8.40, tratta a 20.037,47 punti. Shanghai mostra un -0,07% alle 9.30 e continua gli scambi a 2.868,46 punti. Risultato positivo dell'1,38% per Sydney, alle 9.30, che continua gli scambi a 5.492,8 punti. Shenzhen mostra un +0,02% alle 9.30 e continua gli scambi a 10.964,89 punti. CAMBI E COMMODITIES
Sul mercato dei cambi, il dollaro è stabile a 1,0804 contro l'euro (1,0801 ieri in chiusura), mentre la moneta unica è scambiata a 115,793 contro lo yen (115,68). Dollaro/yen a 107,153. Prosegue, infine, il recupero del petrolio grazie ai segnali di una ripresa della domanda in Cina: il Wti consegna giugno, balzato ieri del 9%, cresce del 2,8% a 28,34 dollari al barile, portando il rialzo settimanale al 12%. Il Brent, che ieri aveva acquistato quasi il 7%, sale del 3,6% a 32,25 dollari. Seduta in lieve rialzo per l'oro, che avanza a 1.737,5 dollari l'oncia.
ANALISI MACROECONOMICA L'ultima seduta della settimana vedrà i mercati impegnati a seguire i numerosi dati in agenda oggi. L'attenzione si focalizza, soprattutto, sulle indicazioni miste che sono giunte dalla Cina. La sorpresa positiva è stata la produzione industriale di aprile che è salita del 3,9% su base annua, andando oltre il +1,5% atteso dal consensus, e in deciso recupero rispetto alla precedente flessione di marzo di 1,1%. Dall'inizio dell'anno, il dato è sceso del 4,9% su base annua, meno del 5,4% atteso e rispetto al 8,4% di marzo. Sempre in Cina le vendite al dettaglio della Cina hanno, invece, mostrato un calo annuo del 7,5%, confermando come la domanda dei consumatori sia ancora in crisi, nonostante la riapertura degli esercizi commerciali. Il dato è peggiore del 6% stimato ma in recupero dal 15,8% di marzo. Colpita per prima dalla pandemia, la Cina ha allentato prima di altri paesi le misure di lockdown lanciate per contenere la diffusione del Covid19, riaprendo così prima le proprie fabbriche.
Nel pomeriggio si guarda invece alle indicazioni macro in arrivo dagli Stati Uniti. In avvio di contrattazioni i mercati europei potrebbero tentare di mettere a segno un rimbalzo, sull'esempio positivo di ieri di Wall Street, scrollandosi di dosso le vendite delle passate sedute.
CALENDARIO
14,30 - USD Vendite al dettaglio beni essenziali (mensile) (apr) – previsto -8,6% - precedente -4,2%
14,30 - USD Vendite al dettaglio (Mensile) (Apr) - previsto -12,0% - precedente -8,4%
14,30 - USD Nuovi lavori IOLTs – precedente 6,88M
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