L'euforia che ha coinvolto i mercati americani ed europei sulle aspettative di un taglio dei tassi negli Stati Uniti ha sostenuto anche i listini asiatici, seppur con guadagni contenuti.
Sulla piazza giapponese di Tokyo l'indice Nikkei mostra un vantaggio dello 0,16% a 21.677,25 punti, mentre il più ampio Topix si ferma a 1.016,71 punti.
Bene le borse cinesi, con Shanghai che recupera lo 0,55% e Shenzhen lo 0,75%. Positiva anche Seoul con un +0,25%. Debole, invece, Taiwan con un -0,18%.
Segni misti tra le altre borse che chiuderanno più tardi le rispettive sedute, con Kuala Lumpur che cede lo 0,36%, Jakarta lo 0,34% e Bangkok lo 0,48%. In rialzo Hong Kong +0,40% e Singapore +0,34%.
Deboli Sydney -0,28% e Mumbai -0,04%.
Dunque, ieri sera il Dow Jones (27.088) ha chiuso in rialzo dello 0,85% sfondando per la prima volta la soglia dei 27mila punti grazie al balzo del gigante delle assicurazioni sanitarie United Health Group (+5,6%).
Chiusura meno vivace per S&P500 +0,23% e NASDAQ -0,08%.
La maggior parte dei guadagni di Wall Street e delle altre borse nelle ultime settimane è dovuta all'aspettativa di un taglio dei tassi della Fed a fine mese e all'attenuazione della tensione sulla disputa commerciale tra Cina e Stati Uniti. Wall Street domina sempre la scena mondiale spingendo sui massimi storici. Più incerto lo scenario per borse asiatiche e Eurozona, dove però spicca la vivacità di Piazza Affari spintasi sui top degli ultimi 12 mesi grazie alla forte riduzione della percezione del "rischio paese".
L’indice MSCI delle Borse mondiali (+0,2%, 529) si muove a meno di 5 punti percentuali dai suoi massimi storici a 550 punti, attuale obiettivo di trading. Forte supporto in area 500. Da inizio anno +16,0%.
L'indice MSCI Emerging Markets (+0,6%, 1.055) si prepara ad attaccare la robusta resistenza in area 1.080/1.100 punti. Forte sostegno a 1.020/1.000 punti. Da inizio anno +9,20%.
Tra i dati macroeconomici, in Giappone la produzione industriale è cresciuta del 2% mensile a giugno, meno dell'atteso +2,3%, cn gli industriali nipponici preoccupati delle possibili ripercussioni della guerra commerciale tra Usa e Cina. A maggio la produzione industriale in Giappone era cresciuta dello 0,6%. Su base annua la produzione industriale cede il 2,1% a giugno, dopo il -1,15 di maggio.
Borse europee
Milano sale dello 0,25%.
Scende ancora lo spread, con il differenziale a 192 e il rendimento del titolo decennale all'1,7%. Con lo spread a 200 pb risparmi fino a 1,6 miliardi per lo Stato. Lo dicono le stime formulate dall’Osservatorio sui conti pubblici italiani diretto da Carlo Cottarelli. Il calo spread favorisce una minor spesa per interessi di 200 milioni nel 2019 e 1,6 miliardi nel 2020.
Fari puntati questa sera, a mercati chiusi, sull'aggiornamento del reating da parte dell'agenzia Dbrs.
Le principali Borse europee hanno aperto l'ultima seduta della settimana senza grandi variazioni.
L'indice Stoxx 600 guadagna lo 0,1%, ilCac40 di Parigi lo 0,1%, il Ftse100 di Londra lo 0,2% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,1%. Debole il Dax30 di Francoforte.
Forex
L'euro apre in rialzo sopra 1,20 dollari e passa di mano a 1,1270 dollari.
Il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitorala divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in marginale declino ma il parallelo apprezzamento dello0,20% dello yen sul biglietto verde non impedisce a Tokyo di chiudere in positivo.
Valute Emergenti
Nuovi segnali di forza sono giunti ieri dal Real brasiliano che si è spinto sui nuovi top da febbraio, dal Rublo russo sui nuovi top da aprile 2018, da Peso argentino su nuovi top da aprile 2019.
Commodity
Brent (67,0 Usd), Wti (60,5 Usd). Petrolio sui massimi da sei settimane sulla scia dei tagli alla produzione nel Golfo del Messico per via di una tempesta tropicale e delle tensioni in Medi Oriente. La settimana si sta per chiudere con un guadagno superiore al 4% per entrambe le tipologie anche grazie al calo oltre le attese delle scorte Usa.
Oro (1.407 usd). Consolida poco sopra la soglia dei 1.400 usd.
Bond
Italia. Il BTP decennale riparte da 1,69% di rendimento, sui minimi dell'anno. Ieri il Tesoro ha assegnato tutti i 5,5 miliardi di euro dei due BTP con scadenza 3 e 7 anni. Assegnati 3 miliardi di triennale al rendimento di 0,49%, da 1,05% di metà giugno, e bid-to-cover 1,65 da 1,64. Del Btp 7 anni, il Tesoro ha assegnato 2,5 miliardi con rendimento 1,24%, da 1,96% dell'ultima asta, con un rapporto di copertura 1,70 da 1,9. Lo spread con il Bund è sceso a 192 punti base, sui minimi da giugno 2018. In caduta anche il differenziale con il Bono spagnolo a 122 punti base, minimo degli ultimi dodici mesi, era balzato al record storico di 200 punti base a fine maggio.
Germania. La sorpresa più grossa di ieri è arrivata dal Bund tedesco il cui rendimento è "risalito" a -0,22%, il livello più elevato dal 10 giugno scorso. Rendimento confermato anche stamattina malgrado un dato sui prezzi all'ingrosso in Germania molto sotto le stime (+0,3% a giugno contro +1,6% di maggio). Confermiamo la nostra contrarietà a comprare su questi rendimenti.
Usa. Il rendimento del Treasury a 10 anni è risalito al 2,12% da 2,05% del giorno prima. Treasury 2 anni a 1,85% da 1,81%. Ieri è stato diffuso il dato sull’inflazione annuale, che a giugno si è attestata all’1,6%, come le previsioni, e sotto il dato precedente di maggio a 1,8%, ma al netto delle componenti più volatili (alimentari e energia) l'incremento è stato del 2,1%, sopra il +2% atteso. Un incremento superiore alle previsioni che potrebbe complicare la vita alla FED.
I dati macroeconomici in calendario oggi e le principali news
14:30 USD IPP (Mensile) (Giugno)
Giappone. In maggio la produzione industriale ha segnato in Giappone un calo del 2,1% annuo, in deciso peggioramento rispetto al precedente declino dell'1,1% e contro la flessione dell'1,8% della lettura preliminare diffusa a fine giugno.
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