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Immagine del redattoreAntonio Arricale

Borsa italiana negativa, il gruppo Exor cede dopo uscita di scena di Sergio Marchionne

Il FTSE MIB segna -0,22%, il FTSE Italia All-Share -0,22%, il FTSE Italia Mid Cap -0,09%, il FTSE Italia STAR -0,48%.

Mercati azionari europei in rosso: il FTSE 100 -0,34%, il DAX -0,11%, il CAC 40 -0,36%, l’IBEX 35 +1,15%.


Mercati asiatici contrastati. Nikkei in calo, borse cinesi positive

Mercati asiatici contrastati questa mattina alla riapertura delle contrattazioni settimanali, indeboliti dai timori sulla guerra dei dazi che per il momento il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump sembra voler portare avanti con fermezza. Trump ha criticato anche l'operato della Fed accusando allo stesso tempo sia l'Unione Europea che la Cina di manipolare le proprie valute, circostanza che ha indebolito l'andamento del dollaro. I ministri delle finanze riuniti per il G20 si sono detti preoccupati ieri per la crescita globale se le tensioni geopolitiche e le restrizioni sugli scambi internazionali dovessero farsi più forti.

I mercati australiani hanno chiuso deboli in scia al cauto andamento di venerdì a Wall Street con l'S&P/ASX 200 in calo dello 0,9%.

A Tokyo il Nikkei ha perso più di 1 punto percentuale attestandosi in chiusura a 22384, 24 punti (-1,33%) penalizzato dal recupero dello Yen nei confronti del dollaro, apparso in rally dopo che Trump si è espresso in maniera critica sull'operato della BoJ, circostanza che potrebbe portare ad un cambiamento della politica monetaria nipponica nel prossimo incontro della banca centrale.

Il rafforzamento dello Yen ha influito soprattutto sui titoli delle società esportatrici come Toyota, Tdk e Panasonic.

In deciso ribasso anche Fast Retailing il cui andamento borsistico potrebbe subire un pesante contraccolpo nel caso in cui la BoJ dovesse mutare la politica monetaria, limitando gli acquisti sugli Etf correlati al Nikkei, sui quali il peso di Fast Retailing è notevole. In contro tendenza invece il settore bancario che potrebbe trarre beneficio da un eventuale rialzo dei tassi di interesse.

Tra le altre piazze azionarie asiatiche da segnalare il rialzo di Shanghai (+1,07%) mentre l'Hang Seng guadagna lo 0,11% e Singapore lo 0,5%. Negativa Seoul con il Kospi che ha chiuso in calo -0.87%.


Wall Street venerdì scorso ha chiuso sulla parità ma in ribasso

A Wall Street il ritorno delle tensioni commerciali ha controbilanciato in negativo, sulle parole di Trump, la spinta rialzista di una serie di solidi risultati. Peraltro, è il caso di ricordare che un’altra settimana clou per le trimestrali Usa sarà questa appena iniziata, con 174 dei componenti dell'S&P 500 attesi alla presentazione dei conti.

Dunque, venerdì scorso il Dow Jones ha segnato un ribasso dello 0,03% a 25.058,12 punti. E poco peggio fanno l'S&P 500 (deprezzatosi dello 0,09% a 2.801,82 punti) e il Nasdaq (in contrazione dello 0,07% a 7.820,20 punti).

L'indice tecnologico si era mosso per buona parte della giornata in rialzo dello 0,20-0,30% grazie appunto alla spinta di Microsoft (il miglior titolo del Nasdaq 100 è stato però quello di Cintas, in progresso del 5,11%) ma alla fine si allinea anch'esso vicino alla parità.

Le due prese di posizione di Trump, oltre a deprimere i corsi azionari, hanno spinto in declino dello 0,76% il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete. E alla contrazione più netta da marzo per il biglietto verde si accompagna un rialzo dei rendimento dei Treasury decennali al 2,89% (in progresso di sei punti base), sui massimi da fine maggio.

Degli undici sottoindici che compongono l'S&P 500 solo tre hanno chiuso in rialzo: Consumer Staples (il migliore, con un guadagno dello 0,59% grazie ai progressi superiori all'1% di Coty e Kimberly-Clark, e a Coca-Cola che si piazza tra i migliori del Dow Jones), Technology (in rialzo alla fine solo dello 0,09%) e Financials (apprezzatosi dello 0,20% con Jp Morgan Chase, Goldman Sachs e Visa tra i top performer dell'indice delle blue chip). Il settore più colpito è stato invece Real Estate, in flessione dello 0,92% al termine della giornata.


I DATI MACROECONOMICI IN CALENDARIO OGGI CON LE PRINCIPALI NEWS Lunedì 23 luglio 2018

14:30 USA Indice Chicago Fed (attività nazionale) giu;

16:00 EUR Indice fiducia consumatori flash lug;

16:00 USA Vendite abitazioni esistenti giu.


FCA: Mike Manley nuovo Amministratore Delegato

In riferimento alle condizioni di salute di Sergio Marchionne, il Consiglio di amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles ha deciso di accelerare il processo di transizione per la carica di CEO in atto ormai da mesi e ha nominato Mike Manley Amministratore Delegato.

Il Consiglio proporrà quindi alla prossima Assemblea degli Azionisti, che sarà convocata nei prossimi giorni, che Manley sia eletto nel Consiglio in qualità di amministratore esecutivo della Società. Nel frattempo, al fine di garantire pieni poteri e continuità all’operatività aziendale, Manley ha ricevuto dal Consiglio stesso le deleghe ad operare immediatamente come CEO. Manley assumerà anche la responsabilità dell’Area Nafta. Manley e la squadra di management lavoreranno alla realizzazione del piano di sviluppo 2018- 2022 presentato a Balocco il 1 giugno scorso.

In apertura di borsa a Piazza Affari il titolo Exor cedeva oltre 4,4 punti.


CNH Industrial: presidenza affidata a Suzanne Heywood

Il Consiglio di Amministrazione di CNH Industrial ha preso atto con profondo rammarico che il Presidente Sergio Marchionne non potrà tornare all’attività lavorativa. Il Consiglio ha quindi affidato la presidenza della Società a Suzanne Heywood. Il Consiglio continuerà a lavorare al processo di selezione del CEO già in atto. Nel frattempo Derek Neilson proseguirà l’incarico di CEO ad interim della società, assicurando continuità operativa. Inoltre, il Consiglio desidera sottolineare la leadership e l’impegno straordinari che Sergio Marchionne ha dedicato all’Azienda. I loro pensieri vanno a lui e alla sua famiglia.


Brasile: rivista al ribasso previsione PIL 2018 all'1,6%, dal 2,5%

Il governo brasiliano ha rivisto al ribasso le aspettative di crescita del Pil relativo al 2018. La previsione di crescita è scesa all'1,6%, dal 2,5% precedente.

Rivisti al rialzo, invece, le attese sull'inflazione, dal 3,40% al 4,20%, e il tasso di cambio con il dollaro, da 3,40 real brasiliani a 3,60 real brasiliani.


Singapore: inflazione in linea con le attese a giugno

Secondo i dati comunicati dal Ministero del Commercio e dell'Industria e della Monetary Authority, a Singapore l'inflazione sta rallentando. A giugno l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,4% su base annua. L'indice è cresciuto dello 0,6% su base mensile dallo 0,4% di maggio risultando in linea alle aspettative degli analisti.




Sergio Marchionne


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