Mercati azionari europei in leggero ribasso: il FTSE MIB segna -0,44%, FTSE 100 -0,2%, DAX -0,2%, CAC 40 -0,3%, IBEX 35 -0,3%.
Future sugli indici azionari americani sopra la parità: S&P 500 +0,2%, NASDAQ 100 +0,2%, Dow Jones Industrial +0,1%.
Le chiusure dei principali indici USA nella seduta precedente: S&P 500 -0,09%, NASDAQ Composite -0,21%, Dow Jones Industrial -0,22%.
Mercato azionario giapponese positivo, il Nikkei 225 stamattina ha chiuso a +0,40%. Borse cinesi in verde: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha terminato a +1,01%, l'indice Hang Seng di Hong Kong a -0,54%, l’Asx di Sidney -0,10%.
I titoli italiani del settore bancario si confermano deboli in scia al clima negativo per l'Italia creato dalle trattative per la formazione del nuovo governo.
L'indice FTSE Italia Banche segna -0,9%, -0,1% per l'EURO STOXX Banks. Sotto pressione UBI Banca (-2,8%), Banco BPM (-2,3%) e Banca MPS (-2,5%): su quest'ultima in particolare pesano le parole di Claudio Borghi, economista e deputato della Lega, che ieri ha affermato che lo Stato non uscirà dal capitale dell'istituto senese e ne ridefinirà i compiti "in un’ottica di servizio". Borghi ha specificato che le filiali in via di chiusura in quanto non profittevoli verranno mantenute. Infine, per Borghi è molto probabile che il nuovo governo scelga un sostituto per l'attuale a.d. Marco Morelli. Il Tesoro è il primo azionista di MPS con il 68,2%, e il mercato scontava un'uscita progressiva: le parole di Borghi sembrano invece anticipare una nazionalizzazione della banca.
Forex
Dollaro forte, vicino ai massimi da cinque mesi sull'euro e a nuovi massimi da quattro sullo yen, sostenuto dalla salita dei rendimenti dei Treasury in un mercato che sconta prospettive di ulteriore miglioramento per l'economia Usa e quindi nuovi rialzi dei tassi Fed.
L'euro/dollaro risale poco sopra 1,18, senza tuttavia allontanarsi dal minimo di 1,1763 raggiunto mercoledì, anche in scia al riemergere di istanze populiste e anti europeiste nelle bozze del contratto di governo Lega-M5s in Italia.
Il rendimento sui Treasury decennali è salito complessivamente di 15 punti questa settimana, l'incremento maggiore da oltre tre mesi, fino a quota 3,13% nelle contrattazioni di questa mattina, ai massimi da 7 anni.
Il dollaro/yen scambia a sua vicino a quota 111,01 toccata nella primissima parte della seduta odierna, il livello più alto dal 23 gennaio. Gli ultimi dati di inflazione giapponese (vedi sotto), ancora deludenti, confermano l'enorme distanza dal target ufficiale del 2%, rendendo sempre meno probabile l'avvio in tempi brevi della fase di rimozione dello stimolo monetario da parte della Banca del Giappone.
I DATI MACROECONOMICI ATTESI OGGI Venerdì 18 Maggio 2018
10:00 EUR Bilancia partite correnti mar;
11:00 EUR Bilancia commerciale mar;
13:00 GB Inflation Report (BoE).
Cina: investimenti esteri calati dell'1,10% annuo in aprile
Secondo quanto comunicato dal ministero del Commercio di Pechino, gli investimenti diretti esteri in Cina hanno registrato nei quattro mesi allo scorso 30 aprile un progresso dello 0,20% a 286,78 miliardi di yuan (38,16 miliardi di euro), contro l'incremento dello 0,50% segnato nel periodo gennaio-febbraio e nel primo trimestre. Per il solo mese di aprile la lettura è invece per un declino dell'1,10% annuo a 59,24 miliardi di yuan (7,88 miliardi di euro), contro l'aumento dello 0,40% di marzo. Continua dunque il rallentamento nonostante gli sforzi di Pechino per aprirsi all'estero, anche se, come notato dal ministero, nei quattro mesi il numero di nuove start-up finanziate da stranieri è rimbalzato del 95,4% a quota 19.002 rispetto al pari periodo del 2017.
Indonesia: deciso primo rialzo dei tassi d'interesse dal 2014
Bank Indonesia, l'istituto centrale di Jakarta, giovedì ha aumentato i tassi d'interesse di 25 punti base al 4,50% nel primo rialzo deciso dal 2014. In precedenza li aveva tagliati di 25 punti base nei meeting di agosto e settembre 2017 (nell'agosto 2016 la Banca centrale aveva cambiato i tassi d'interesse considerati benchmark adottando i reverse repo a sette giorni).
Giappone: inflazione core in calo per il secondo mese di fila
Secondo quanto comunicato dal ministero nipponico di Affari Interni e Comunicazione, l'inflazione del Sol Levante è calata in aprile allo 0,6% annuo dall'1,1% di marzo (in ulteriore frenata rispetto all'1,5% di febbraio) e e contro lo 0,7% stimato gli economisti. Il dato core è invece salito dello 0,7% annuo, in calo rispetto allo 0,9% di marzo (e all'1,0% di febbraio) e contro lo 0,8% del consensus di Reuters. Si tratta della seconda contrazione di fila da quando il Giappone era uscito dalla deflazione a inizio 2017. Il dato, al netto degli alimenti freschi, è il benchmark su cui la Bank of Japan (BoJ) ha il target del 2% ma a fine aprile l'istituto centrale aveva di fatto rinunciato a una scadenza per il raggiungimento dell'obiettivo stabilito nel marzo 2013, quando il governatore Haruhiko Kuroda era entrato in carica per la prima volta. Su base mensile l'inflazione complessiva è calata dello 0,4% come in marzo (0,1% era stato invece il progresso di febbraio). Arretramento anche per quella core, scesa dello 0,1% come il mese precedente (dopo l'incremento di pari entità di febbraio). A partire da gennaio i dati sull'inflazione vengono pubblicati con una settimana d'anticipo rispetto a quanto fatto in precedenza, per cui le statistiche relative alla regione di Tokyo, considerata un indicatore fedele per i trend su scala nazionale (la lettura è diffusa un mese prima rispetto a quella complessiva del Giappone), non escono più in contemporanea.
Per Kaplan (Fed) già raggiunta la piena occupazione in Usa
Secondo Robert Kaplan, president della Federal Reserve Bank (Fed) di Dallas, gli Usa avrebbero già raggiunto la piena occupazione e anzi potrebbero avere superato il livello considerato sostenibile. "Il nostro giudizio alla Fed di Dallas è che siamo già sulla piena occupazione o siamo andati oltre", ha sottolineato giovedì parlando presso la Chamber of Commerce di Richardson, in Texas. In aprile la disoccupazione si è attestata al 3,9% in Usa, scendendo per la prima volta sotto al 4,0% dall'inizio del millennio. Kaplan, che nel 2018 non è membro votante del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie), ha confermato di essere fiducioso che la crescita del Pil Usa sarà intorno al 2,50-2,75% quest'anno e non vede all'orizzonte segnali di recessione.
Germania: ad aprile Indice dei Prezzi Produzione (PPI) +2% a/a
In Germania l'Ufficio di Statistica Destatis ha comunicato che nel mese di aprile l'Indice dei Prezzi alla Produzione è cresciuto dello 0,5% su base mensile risultando superiore alle attese fissate su un incremento dello 0,3% e superiore al +0,1% della rilevazione precedente. Su base annuale il PPI e' cresciuto del 2%, dal +1,9% della rilevazione precedente (consensus +1,8%). L'indice core che non considera i prezzi dell'energia è cresciuto dell'1,6% ad aprile rispetto allo stesso periodo del 2017 e dello 0,2% rispetto a un mese fa.
Per Goldman Tesla ha bisogno di 10,5 miliardi di capitale
Secondo Goldman Sachs Tesla ha bisogno di raccogliere 10,5 miliardi di dollari di capitale fresco per restare operativa fino al 2020 e rispettare i suoi stessi target. "Riteniamo che questo livello di transazioni possa essere finanziato attraverso molteplici vie, tra cui nuove emissioni obbligazionarie, di convertibili e azioni", ha spiegato l'istituto newyorkese. "Vediamo diverse opzioni disponibili per la società per rifinanziare il debito in scadenza e raccogliere fondi incrementali, che dovrebbero consentire a Tesla di sostenere i suoi obiettivi di crescita", ha aggiunto Goldman, che ha per altro confermato il giudizio sell sul titolo della società di Elon Musk, attendendosi che il produttore di supercar elettriche mantenga un free cash flow negativo a tutto il 2020. Tesla aveva chiuso in declino dello 0,68% giovedì al Nasdaq (il titolo è in flessione di poco più del 9% nei dodici mesi).
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