Da ieri il prezzo di Bitcoin ha invertito nuovamente direzione, dopo il timido recupero fine-settimana, scivolando del 6,10%, da 11.983 a 10.203 dollari. Ma, a ben vedere, uno degli aspetti importanti è proprio questo: il prezzo di Bitcoin non è riuscito a sfondare i 10.000 dollari, nonostante ripetuti tentativi. È dal 17 gennaio che la criptovaluta si muove in fase di consolidamento, in un range che oscilla tra il pavimento dei 10 mila, appunto, e un soffitto di 11.800. A questo punto molti analisti cominciano a ritenere che il mercato ribassista sia finito e che nei prossimi giorni il momentum potrebbe cambiare direzione. Bitcoin, infatti, sconta le scommesse ribassiste degli speculatori; il lancio dei future nel dicembre dello scorso anno, i fondi a leva corti. E, tuttavia, secondo Arnaud Masset, analista di Swissequote, che cita l’ultimo rapporto della CFTC pubblicato venerdì scorso, il vento sta lentamente cambiando: ora si registra un netto di lunghi per i fondi a leva allo stato pari a 624 contratti.
Staremo a vedere.
Intanto, da notare, tutto il mercato delle criptovalute si muove lateralmente. E dunque non solo Bitcoin, anche se l’andamento delle valute alternative appare piuttosto eterogeneo. Sullo sfondo ci sono non pochi progetti di aggiornamenti e, in ogni caso, non poche aspettative che ruotano intorno a Populous, OmiseGo NEO/GAS o Walton, così come – proprio in assenza di significativi aggiornamenti - il prezzo di altre valute sta invece scendendo gradualmente. È il caso di LINK, giusto per fare un esempio.
Ma non sono solo queste le novità da tenere d’occhio. Wanchain sta tentando di creare una nuova struttura finanziaria di distribuzione, che permetterebbe, fra le altre cose, contratti intelligenti di cross-chain, oltre ad essere presto disponibile per il trading.
Inoltre, da ieri, gli investitori dell’ICO possono scambiare i loro gettoni ERC20 in Wanchain Mainnet Wancoins. Insomma, quando si arriverà alla contrattazione è ragionevole ritenere che crescerà velocemente.
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