Riunita ad un’ora insolita (8 del mattino) rispetto al solito, la Bank of England (BoE) ha lasciato invariati i tassi di interesse allo 0,10%, confermando un costo del denaro fermo sui minimi storici dopo aver attuato già due tagli al costo del denaro da inizio anno (tassi erano allo 0,75%). Il board ha anche confermato il potenziamento del piano di acquisto di asset (Quantitative Easing). La decisione di lasciare invariati i tassi di interesse è stata votata dal Comitato di politica monetaria (Monetary Policy Committee, o MPC) all'unanimità (9 voti), mentre nella precedente riunione 2 membri avevano votato contro.
La decisione, ovviamente, s’è subito fatta sentire sui cambi, con conseguente apprezzamento della sterlina sulle due principali monete, dollaro ed Euro. In particolare, la coppia Gbp/Usd registra al momento un incremento positivo del +0,55% quotando a 1.2407, mentre il rapporto Gbp/Eur un apprezzamento dell’ +0,42% con valore della quotazione a 1.1478. In concomitanza della notizia la sterlina – come si può vedere dal grafico - ha, dunque, fatto un balzo di ben 101 pip.
L’istituto di Bailey ha ribadito che l’attuale grado di azione è appropriato, ma si è riservato il diritto di agire ancora se necessario. D’altronde, ha continuato, i rischi economici sono ancora orientati al ribasso e l’inflazione cadrà probabilmente sotto l’1% nei prossimi mesi.
Ad attirare l’attenzione nell’odierna riunione BoE è stato in particolar modo il QE. La banca centrale ha notato che l’attuale ritmo di acquisti servirà a raggiungere i target all’inizio di luglio. Se ciò non avverrà sicuramente verranno prese decisioni aggiuntive nei prossimi mesi.
La Bank of England oggi ha discusso altresì dell’emergenza COVID-19 e ha tracciato uno scenario tentando di prevedere la traiettoria del coronavirus, stimando un brusco tonfo dell’economia nella seconda metà dell’anno e un successivo, ma graduale recupero.
A marzo, la BoE aveva deciso di ritoccare la propria politica monetaria con l’obiettivo di frenare il collasso economico generato dal coronavirus; stando alle ultime stime della Commissione europea l’UK crollerà dell’8,3% quest’anno (l’Italia del 9,5%).
E non è questo l’unico appuntamento cui i mercati guardano oggi con particolare attenzione. Nel primo pomeriggio (ore 14,30) il market movers da seguire sono le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Usa (gli economisti prevedono 3.000 k rispetto agli attuali 3.839K) e più tardi (ore 16) l’Indice Ivev dei direttori agli acquisti del Canada previsto dagli osservatori a 25 rispetto al precedente 26.
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